Sono passati 23 anni da una tragedia che segnò tutto il Cilento e il Vallo di Diano. Era il 21 novembre del 1997: intorno alle 13.50 una eliambulanza decollava da Polla per raggiungere l’ospedale di Vallo della Lucania. Avrebbe dovuto trasportare Vincenzo Petrocelli, 69 anni di Sala Consilina, in coma presso il nosocomio valdianese, al San Luca, per un intervento chirurgico. A bordo, insieme all’esperto pilota salernitano Alessandro Pratese, l’equipe medica composta dal medico Silvana De Vita anestesista di 44 anni di Novi Velia e l’infermiere Antonio De Marco, 45 anni di Massa di Vallo (questi ultimi due nella foto).
Il velivolo era partito proprio da Vallo della Lucania, era giunto a Polla ed il personale medico aveva preso in carico l’uomo in coma (di Sala Consilina, sposato e con 11 figli); poi la ripartenza. Sarebbero serviti pochi minuti di volo per rientrare al San Luca ma probabilmente un banco di nubi fece perdere il controllo del veivolo al pilota.
Erano le 14.10 quando un gruppo di contadini nota nei cieli degli Alburni una strana sagoma bianca, poi più nulla. Alle 15 i medici dell’ospedale di Vallo lanciano l’allarme dopo aver provato ripetutamente a rintracciare i medici prestanti servizio in eliambulanza senza alcuna risposta.
Trecento gli uomini impiegati nelle attività di ricerca tra carabinieri, guardie forestali e volontari. I soccorritori vanno avanti fino a notte, con l’intervento anche di un elicottero della base Aeronautica di Martinafranca, in Puglia, attrezzato di visori a raggi infrarossi per le ricerche notturne, ma fu tutto vano.
Il mattino seguente l’elicottero fu trovato, schiantato tra i costoni rocciosi delle montagne tra Corleto Monforte e Sacco. I quattro corpi vennero recuperati bruciati. Una tragedia immane. Un ricordo straziante per i familiari e per il Cilento tutto.