Sapri: nuove campane per la chiesa di Sant’Antonio al Timpone

Ecco "Immacolata" ed "Antonio", le nuove campane per la Chiesa del Timpone

Di Redazione Infocilento

SAPRI. Il primo giorno in zona rossa è iniziato per la città della Spigolatrice con un nuovo suono. La comunità parrocchiale dell’Immacolata inneggia alla gloria di Dio con l’aggiunta di due nuove campane all’organico del campanile della chiesa di Sant’Antonio di Padova al Timpone, piccola frazione della città.
In occasione delle celebrazioni per il centenario della dedicazione della chiesa del Timpone, i fedeli ed i devoti si sono impegnati per fornire il campanile di nuovi suoni: due nuove campane, una intonata in sol un’altra in la.

L’iniziativa parte dalla necessità di sostituire una campana incrinata e non più ben accordata. Da qui l’idea di arricchire la dotazione campanaria di un’ulteriore campana. Il campanile della chiesa di Sant’Antonio sarà così provvisto di 5 campane che grazie alla diversa altezza dei suoni ed un pregiato studio melodico, potranno essere utilizzate anche per l’esecuzione di melodie e canti della tradizione cattolica.

Domenica, 15 novembre, nel pieno rispetto delle misure anti-COVID le due campane sono state benedette in un rito pieno di emozione e profonda spiritualità.

Come previsto dal rito le due campane sono state battezzate dando un nome proprio, la prima ha acquisito il nome di Immacolata l’altra il nome di Antonio.

Il sindaco di Sapri Antonio Gentile ed il promotore dell’iniziativa Emiliano Colicchio hanno fatto vibrare per la prima volta il bronzo delle due campane.

Le campane sono la manifestazione della storia e del tempo che trascorre e per questo particolarmente incisiva è stata l’idea di scolpire su una delle campane un’invocazione di intercessione per la tutela della città dalla pandemia in atto.

La staffetta degli offerenti ha coinvolto non solo i fedeli della città della Spigolatrice e i devotissimi residenti del Timpone ma sono pervenute offerte da tutta Italia. Molti infatti sono stati i timponari residenti in altre regioni d’Italia che hanno voluto dimostrare la propria devozione al santo di Padova con un contributo volontario.

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