Didattica a distanza, allarme in Campania: troppi studenti senza internet

Coldiretti: "Il covid sta evidenziando quanto sia strategico superare il digital divide che interessa in modo particolare la Campania"

Di Comunicato Stampa

Quasi una famiglia su 3 (32%) che vive in campagna non dispone di una connessione a banda larga con difficoltà quindi di accesso alle lezioni on line con i propri insegnanti. E’ quanto emerge da una elaborazione di Coldiretti su dati Istat in riferimento ai 3 milioni e 700 mila studenti che secondo Tuttoscuola saranno in didattica a distanza integrata. In Campania, per effetto dell’ordinanza regionale, gli studenti in età scolare dai 6 ai 14 anni coinvolti nella didattica a distanza sono 530 mila.

Solo il 76 % delle famiglie italiane dispone di un accesso internet e appena il 75% ha una connessione a banda larga ma la situazione peggiora notevolmente nelle aree rurali con appena il 68% dei cittadini che dispone di connessione a banda larga nei comuni con meno di duemila abitanti, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat relativi al 2019.

“È una condizione preoccupante – afferma Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania – che sconta già gli insostenibili ritardi sulle infrastrutture telematiche. Il covid sta evidenziando quanto sia strategico superare il digital divide che interessa in modo particolare la Campania, una regione dove la concentrazione demografica è tutta sulla costa, con grosse differenze fra zone servite dalla banda ultralarga e altre con connessioni più lente, accentuando così il divario tra città e campagne”.

La disponibilità di accessi Internet ad alta capacità per consentire la didattica on line è importante per ridurre l’isolamento delle aree rurali e al tempo stesso rendere più efficaci le misure anti contagio considerato che – evidenzia la Coldiretti – proprio dalle zone di campagna ogni giorno i ragazzi si spostano su autobus e treni locali per raggiungere i centri più grandi dove trovano scuole e servizi spesso assenti nei piccoli comuni.

Il pesante digital divide va quindi colmato – sottolinea la Coldiretti – per poter utilizzare al meglio anche nelle campagne tutto il potenziale delle nuove tecnologie: dalla scuola on line ai corsi di aggiornamento a distanza fino all’agricoltura 4.0 per ottenere un incremento di produttività accompagnata dalla riduzione dei costi e a favore della sostenibilità ambientale ma anche cogliere le opportunità del turismo nelle aree interne e del commercio on line in questo momento di difficoltà. Dai droni che verificano in volo lo stato delle colture ai sistemi informatizzati di sorveglianza per irrigazioni e fertilizzanti, dall’impiego di trappole tecnologiche contro i parassiti dannosi alla blockchain per la tracciabilità degli alimenti sono solo alcune delle innovazioni possibile con la digitalizzazione dei borghi italiani. Per questo Coldiretti ha siglato con Tim e Bonifiche Ferraresi un accordo per portare la banda ultralarga nelle aziende e sostenere con nuove soluzioni tecnologiche il grande potenziale di innovazione del settore a beneficio della ripresa economica del Paese, accelerando la transizione digitale dell’agroalimentare Made in Italy.“

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