La Campania in bilico tra zona gialla (quella attuale) e zona arancione che vorrebbe dire un aggravamento delle misure per il contenimento del covid. Nella tarda mattinata di oggi si terrà la riunione del Comitato tecnico scientifico per l’aggiornamento dei dati epidemiologici delle regioni da inserire nell’algoritmo che automaticamente attribuisce le nuove fasce di rischio dei territorio. La Campania è in pericolo in considerazione dell’alto numero dei contagi che si segnala in particolare nell’area del napoletano. Ciò rischia di influenzare l’indice Rt che è il fattore più importante considerato che evidenzia la diffusione del virus: quando è a livello 2 i casi raddoppiano ogni settimana.
I dati della Regione Campania
In Campania la percentuale dei ricoveri, in degenza ordinaria o in terapia intensiva, rispetto alla massa dei positivi al virus, è molto più bassa rispetto ad altre regioni d’Italia. Così anche per i decessi. Da questa presunta incompleta informazione cruciale deriverebbe un Rt basso per la Campania e la collocazione in area gialla.
L’indice Rt
L’Rt assoluto della Campania è passato da 1,88 del 26 ottobre a 1,45 il 5 novembre ed è sostanzialmente stabile. Ma questo non è l’unico parametro che va valutato: l’algoritmo ne tiene in considerazione complessivamente 21.
La rete ospedaliera
C’è anche da analizzare il grave affanno della rete ospedaliera che depone per quella arancione, nonostante la Campania continui ad avere un basso tasso di mortalità. In Italia i ricoverati con sintomi sono il 5,01 per cento dei positivi mentre in Campania sono il 2,88%. Il Piemonte che è in zona rossa con molti meno positivi della Campania e 1,5 milioni di abitanti in meno (quindi anche una incidenza inferiore) ha però quasi il doppio delle terapie intensive occupate e anche degenze e morti più numerosi. Ciò potrebbe voler dire che la resilienza della Sanità campana è maggiore ma non è detto che questo vantaggio sia mantenuto nel tempo: il sistema ospedaliero è al limite.
Le possibili decisioni
Dunque cosa accade? La Campania è in bilico tra zona arancione e giallo, ma potrebbe restare invariata, almeno al momento, la classificazione.
C’è poi chi chiede limitazioni solo per l’area metropolitana di Napoli. Del resto ci sono zone come beneventano, avellinese e l’area sud della Provincia di Salerno dove i dati sono bassi e non destano preoccupazione, seppur anche qui le strutture sanitarie sono in affanno.
C’è quindi chi invoca una classificazione più rigida per le sole province ad alto tasso di contagi. Lo ha ipotizzato anche Clemente Mastella, sindaco di Benevento.