Autovelox sulla Cilentana: il caso sul tavolo del Prefetto

"La Cilentana continua ad essere fonte di guadagno per diversi comuni"

Di Gennaro Maiorano

PERITO. Finisce sul tavolo del Prefetto di Salerno e della Procura di Vallo della Lucania la questione relativa agli autovelox sulla Cilentana. Alla Prefettura, in particolare, viene chiesta un’audizione e l’apertura di un procedimento amministrativo per valutare la regolarità delle attività di rilevamento della velocità posta in essere dai comuni di Rutino, Vallo della Lucania e Perito.
L’iniziativa è dell’avvocato Giuseppe Russo, a capo dell’associazione Noi Consumatori.

Autovelox sulla Cilentana: lettera al Prefetto

“La Cilentana continua ad essere fonte di guadagno per diversi comuni (Rutino, Vallo della Lucania e, da ultimo, Perito) i quali con l’escamotage della sicurezza stradale pensano solo a fare cassa collocando, sul tratto di strada di loro competenza, autovelox mobili che violano quante più disposizioni si possano infrangere in materia di dettato normativo vigente circa l’utilizzo della suddetta apparecchiatura e la situazione, a tutt’oggi, tende sempre maggiormente a peggiorare aumentando il numero dei comuni che hanno deciso di sfruttare la Cilentana per far cassa”, scrive l’avvocato Russo.

Le criticità

Il presidente dell’associazione dei consumatori ricorda come l’Anas ha già provveduto a rimuovere nei mesi scorsi la segnaletica relativa alla presenza di autovelox sulla strada, ma da luglio scorso sono ricominciati i controlli in vari tratti dell’arteria attraverso apparecchiature mobili “in totale spregio della normativa vigente” dice Russo.

Se da un lato manca la segnaletica Anas, società che gestisce la Cilentana da circa un anno e mezzo, dall’altro i Comuni si limiterebbero a collocare i segnali “in modo tale da non essere chiaramente visibili all’utenza e con l’ulteriore aggravante di una diciutura generica e, quindi, non a norma” .

Ma la segnaletica (presente su un unico senso di marcia), non sarebbe l’unico problema: mancherebbe l’autorizzazione o comunque il nulla osta dell’Anas e l’autorizzazione della Prefettura. Inoltre la velocità imposta di 50 chilometri orari imporrebbe la contestazione immediata.

Una serie di problematiche che hanno indotto l’Associazione Noi Consumatori a chiedere un’audizione al Prefetto affinché intervenga sulla questione.

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