“La Regione Campania non ha mai nascosto ne’ falsificato i dati. C’e’ un motivo se il numero di asintomatici in Campania è più alto del 90% rispetto a quello dei sintomatici“. È quanto dichiarato a Marco Santangelo per l’agenzia Dire dall’infettivologo dell’Unita’ di Crisi della Regione Campania, Alessandro Perrella. “Dipende da due fattori scatenanti – ha spiegato Perrella -. Innanzitutto e’ importante che il confronto venga fatto con le regioni della stessa zona geografica, quindi parte del sud Italia, o meglio con regioni che presentano un clima simile al nostro. Questo perche’ la sintomatologia piu’ ingravescente, quindi la presenza di sintomi da Coronavirus, si correla all’inquinamento ambientale. Sulla base di studi di tipo Arpac e’ stato possibile dimostrare che piu’ c’e’ inquinamento ambientale e maggiore e’ la percentuale di soggetti che sviluppano la malattia con sintomi. La seconda motivazione – ha poi aggiunto l’infettivologo – riguarda i cambiamenti atmosferici, perche’ la maggior parte dei soggetti che in questo periodo sviluppa sintomi potrebbe averli non perche’ siano collegati al Covid ma per quelli che sono i malanni stagionali tipici di questo periodo”.
“Negli asintomatici consideriamo, esclusivamente, persone che non presentano sintomi. E non fanno parte dei sintomatici i paucisintomatici, che presentano sintomi lievi come mal di gola, leggera tosse ma anche la perdita dell’olfatto e dei sapori. I paucisintomatici in Campania sono l’1-1,5%”, ha chiarito il medico. Secondo il metodo di raccolta dati della Campania, quindi, rientrano nei sintomatici solo i positivi che manifestano dai sintomi lievi di raffreddamento, come la presenza di febbre correlata a tosse o diarrea, fino a manifestazioni serie come polmonite o dispnea, oppure manifestazioni di sintomi a livello neurologico.
“C’e’ da tener conto – ancora Perrella – che gli asintomatici possono sviluppare sintomi nell’arco di due settimane. Ma di questi, cioe’ asintomatici che sviluppano sintomi paucisintomatici, la percentuale e’ piccola, tra lo 0,5 e l’1%, anche se si tratta di percentuali in variazione. E non abbiamo, invece, registrato asintomatici che sono diventati sintomatici gravi”. Tradotto: e’ possibile essere positivi asintomatici ma avere sintomi specifici dell’influenza che pero’ non dipendono dall’essere, comunque, positivi al Coronavirus.