PISCIOTTA. Con la proiezione del tricolore sulla facciata di palazzo marchesale si conclude una memorabile giornata per il piccolo centro cilentano. Ecco come la comunità pisciottana rende omaggio, in questo 2020 anomalo, ma più che mai tributario di rispetto e sensibilità condivisa, alla ricorrenza del 4 Novembre. Lo zelo e la sinergia tra Comune e Pro Loco hanno risollevato il secolare cannone austro-ungarico da anni di scarsa attenzione.
“Risollevato” letteralmente, ricostruendone le ruote sulla falsariga del suo assetto originario. Simbolo di una fierezza patriottica guadagnata a caro prezzo e striata di orrore e violenza, tale arma, in realtà, non ha nulla a che vedere col ruolo dei Cilentani nel triennio 1915/1918. È un trofeo di guerra destinato al nostro Comune, dopo il sospirato trattato di pace, segno palese dell’importanza sociale e amministrativa che esso ricopriva. Uno strumento silente che voleva e vuole rammentare lo slancio eroico più che lo strazio in trincea. Cantare un orgoglioso grazie, più che sparare colpi e granate di rancore.
Al cospetto delle principali rappresentanze del paese (Sindaco, Comandante della Stazione dei Carabinieri, Protezione Civile, Associazione Reduci e combattenti e Nuova Pro Loco), le distanze antipandemiche non hanno fiaccato l’intensità di tale evento.
Una pagina che ci riporta all’epilogo del primo conflitto bellico. Che si tinge del sacrificio di sangue di 600 mila vite italiane, giovani fiori presto recisi ai loro campi. Tra loro riecheggiano immortali anche ardimentosi “uagluni partuti ra Pisciotta”.
Intorno alle 10:00, la piazzetta “R’u Cannuni” ha salutato i suoi centenari caduti con l’irrinunciabile e sommessa ritualità di sempre: corone, tricolore issato, stendardo dei commilitoni, note struggenti del Silenzio e vibranti de Il Piave, esecuzione dell’accorato Inno di Mameli e sguardi persi nel commosso ricordo di allora.
Accompagnato dall’Assessore Antonio Greco, il Sindaco Ettore Liguori.
“Il nostro Primo Cittadino, accostatosi al cannone, ha speso parole e divulgato messaggi degni di attenzione e facili ad accendere le micce innocue del pensiero – evidenziano dalla Pro Loco – Ha evidenziato la fortuna di una storia finalmente ancorata alla pace e ai valori della democrazia. Ha evocato una canzone de I Giganti in cui si inneggia a Cannoni che sparano i fiori, oltre e contro le illogiche logiche dello sterminio. Ha tessuto un’intelligente rete tra passato e presente, tra le epidemie di ieri e questo nuovo morbo, cosciente di quante forme di guerra ( psicologiche, sanitarie, morali…) la storia ci costringa a combattere”.
Dalla Pro Loco un ringraziamento, altresì, agli alunni di IV/V della Scuola Primaria di Pisciotta, che, coordinati dai docenti, hanno dato voce a riflessioni profonde su tale memorandum, dipingendo con le tinte di una fresca e preziosa innocenza ciò che un cuore adulto faticherebbe a sentire.