E’ arrivata a distanza di poche ore la replica del Troina, squadra siciliana di quarta serie, alla Gelbison. I vallesi infatti ieri dopo aver annunciato 16 casi di Coronavirus avevano fatto riferimento alla gara giocata contro i siciliani. Per voce del presidente Maurizio Puglis i rossoblù avevano indicato (come rivedibile qui) quello scontro come l’inizio del periodo critico vissuto in casa vallese. La partita, valida per il quarto turno del girone I di Serie D, era andata in scena lo scorso 18 ottobre e aveva visto già qualche caso di positività aleggiare intorno al sodalizio isolano. Questo il comunicato diffuso, nella giornata odierna, dal team siculo.
Troina, il comunicato in risposta alle parole del presidente Maurizio Puglisi
L’ASD Troina Calcio esprime il più profondo disappunto per le dichiarazioni lesive rese dal presidente dell’ASD Gelbison. In relazione alla vicenda relativa al contagio, riportato nei giorni scorsi dai tesserati delle rispettive società, respingendo con forza le offensive affermazioni profferite dal suddetto tesserato. Evidenzia, al riguardo, che la società si è rigorosamente attenuta ai dettami ed alle procedure in materia di prevenzione Covid-19.
La replica dei siciliani alle accuse della cilentani
Contrariamente a quanto fatto da Gelbison che, ad esempio, ha omesso di inviare preventivamente l’elenco di persone facenti parte del “Gruppo squadra” da ammettere nell’ambito della Zona 1. Nonché le obbligatorie autocertificazioni di assenza di sintomi e/o contatti. Il predetto elenco e le predette autocertificazioni, infatti, sono stati compilati e sottoscritti solo al momento dell’arrivo del pullman presso l’impianto di gioco. Pochi minuti prima dell’incontro, con conseguente assembramento dei componenti del gruppo squadra Gelbison.
Compilazione che peraltro, è avvenuta su modulistica fornita da Troina e ad opera del personale di quest’ultima. Solo a seguito di ammissione di incapacità dei tesserati Gelbison. Una condotta quella tenuta da Gelbison e dai suoi tesserati rimasti in viaggio per due giorni per raggiungere la Sicilia per stessa ammissione del suo presidente. Evidenziando aspetti di incompetenza, approssimazione e leggerezza. Questi con tutta probabilità, sono stata la causa dei 16 contagi presenti all’interno del medesimo sodalizio, verosimilmente già esistenti all’epoca dell’incontro.
La difesa del team siculo
Di contro il Troina ha costantemente osservato il Protocollo Covid e le Circolari Ministeriali, prima, durante e dopo l’incontro in questione. Interloquendo costantemente con le autorità locali, civili e sanitarie, nel pieno rispetto dei principi di massima cautela e prudenza. Provvedendo a disporre l’isolamento fiduciario in presenza di sintomi e ad eseguire i tamponi all’intera struttura societaria. In generale ad osservare tutte le prescrizioni di legge impartite dalle autorità sanitarie. Nella piena consapevolezza che la presenza di un numero altissimo di asintomatici ha reso pressoché impossibile arginare la diffusione del virus in contesti ben più importanti e attrezzati sotto il profilo economico e organizzativo, vedi Serie A. Dunque, la inutile polemica innescata da Gelbison costituisce il probabile frutto di un disdicevole tentativo di discarico di responsabilità, vanificato dai fatti e dai numeri del contagio registrati in seno alle due società.