Riceviamo e pubblichiamo, di seguito, nota stampa del presidente del consiglio comunale di Capaccio Paestum, Emanuele Sica, in merito alle ultime vicende politiche che hanno interessato la città:
Avevo deciso di non rispondere ad articoli con cui i media locali, nel pur giusto e sacrosanto diritto di fare informazione, hanno ricostruito fatti che, mio malgrado, mi vedono protagonista, ma a cui, mi preme ribadirlo sin da subito, sono totalmente estraneo.
A questo punto, però, e a seguito di un comunicato dei consiglieri di maggioranza con cui mi si comunica che “è venuta meno la condizione di permanenza nel gruppo Concretezza e Stabilità”, non posso continuare a tacere e a subire mortificazioni a causa di accuse infondate e palesemente false.
In primo luogo, è giusto che si sappia, il sottoscritto è stato, per così dire, accusato, sottoposto a processo e condannato senza nemmeno essere presente. A seguito di questa “sentenza” sommaria, è partito un attacco senza precedenti sui social, con post dal linguaggio offensivo e intimidatorio che per nessuna ragione dovrebbe albergare sulla bocca di chi ricopre un ruolo politico-amministrativo di massima responsabilità e grande prestigio.
L’accusa, infamante, costruita ad arte e mai concretamente provata, sarebbe quella che mi vedrebbe a capo di una congiura per sfiduciare il sindaco e decretare la fine prematura dell’amministrazione.
A tal proposito, si renderebbe necessario per il raggiungimento dello scopo, una raccolta di firme in un numero congruo. Su questo punto, i diretti interessati, ai miei diversi inviti, anche nell’ultima riunione di maggioranza, a chiarire se e in quale occasione li avrei contatti con tale intento, non hanno potuto confermare, semplicemente perché questo non è mai avvenuto. Lo stesso dicasi anche per eventuali paventati contatti con consiglieri di minoranza.
Queste logiche sono totalmente estranee al mio modo di pensare e di agire. Chi mi conosce, sa bene che mi assumo sempre e comunque la paternità delle mie azioni e ci metto la faccia, altro che “maschere”. Quelle, certamente, appartengono ad altri.
Ciò che rende ancora più palese l’infondatezza dell’accusa, sarebbe la motivazione che mi avrebbe spinto ad intraprendere questa azione e che apprendo dal comunicato, cioè, “uno strascico della recente campagna elettorale per le regionali”.
Sinceramente rimango perplesso, soprattutto nell’immaginare quale dovrebbe essere lo “strascico” su fatti ed eventi che, per quanto mi riguarda, non hanno alcun collegamento con le vicende politico-amministrative locali. Ho sostenuto convintamente un amico, una persona dalle grandi qualità umane, valida e competente. E lo rifarei ancora una volta.
A tal proposito, proprio in nome del rispetto istituzionale, comunicai per tempo al sindaco la mia volontà di sostenere Luca Sabatella alle elezioni regionali, chiedendo se per lui vi fossero problemi in merito e mi fu risposto che non ve n’era alcuno, anche perché lo stesso era candidato comunque nelle liste a sostegno del Presidente De Luca, schieramento che, alla fine, ha raccolto il sostegno unanime di tutta dell’amministrazione comunale.
Quindi, mi chiedo, quale sarebbe lo “strascico” di cui dovrei essere vittima?
E ancora, vengo accostato a “soggetti estranei alla compagine amministrativa” con cui, è bene chiarirlo, non ho frequentazioni da prima della campagna elettorale per le ultime comunali del 2019.
Non ho nulla da chiarire, pertanto, su questo punto, ma, se proprio se ne vuole parlare, dovrebbe essere qualcun altro a spiegarci perché i “soggetti” in questione oggi sono da considerarsi il male assoluto, mentre erano buoni in campagna elettorale, quando hanno contribuito alla nostra elezione allestendo 3 liste che raccolsero un paio di migliaia di voti.
Concludendo, sono io che non riesco ad immaginare quale possa essere la motivazione che ha innescato un simile attacco contro il sottoscritto. Forse la mia libertà, la mia onestà intellettuale, il mio essere una “voce fuori dal coro” a garanzia di quella comunità che ci ha assegnato l’onore e l’onere di amministrare la città, disturba e innervosisce “chi non dovrebbe”.
In ogni caso io continuerò a svolgere il mio compito con lo stesso impegno e la passione di sempre, al servizio della comunità di Capaccio Paestum e con buona pace di chi mal tollera la mia presenza.
Pertanto, nel prendere atto della determinazione dei consiglieri di maggioranza secondo cui “è venuta meno la condizione della mia permanenza nel gruppo Concretezza e Stabilità”, ricordo agli stessi che quanto oggi tocca a me subire, immotivatamente, sarà ciò che subirà, certamente, chiunque dovesse avvertire in futuro un “rinato” bisogno di libertà, di autonomia e di sana condivisione democratica nelle scelte.