I cento tamponi effettuati pochi giorni fa a Buccino, stanno delineando la situazione contagi. Si sale ad 11 casi, peraltro, si tratta di asintomatici. Tra di loro anche un bimbo di 12 anni. I tamponi molecolari sono stati effettuati dalla Fondazione San Francesco D’Assisi di Oliveto Citra in collaborazione con L’Amministrazione Comunale volceiano. Contagiata anche un’infermiera dell’ASL di Buccino, chiuso, repentinamente, per sanificazione, sino a data da destinarsi.
“I tamponi (molecolari), effettuati a Buccino sono inequivocabilmente positivi, perché ricercano l’RNA del virus ed è il test attualmente più affidabile per la diagnosi di infezione da coronavirus. Viene eseguito su un campione prelevato con un tampone a livello naso/oro-faringeo, e quindi analizzato attraverso metodi molecolari di real-time RT-PCR per l’amplificazione dei geni virali maggiormente espressi durante l’infezione”, ha spiegato il Biologo Francesco Fernicola, che oltre ad essere il capo della minoranza a Buccino; in questo periodo, sta effettuando numerosi tamponi nel laboratorio Immunotest di San Gregorio Magno.
La positività al Covid 19 è stata riscontrata in pazienti asintomatici, e questo:” fa ben sperare che si possano immunizzare al virus, anche se si sta ancora studiando l’evoluzione dello stesso”. Il clima autunnale ha fatto sì che il virus fosse più resistente ed ora, si andrà a sovrapporre con i sintomi dell’influenza stagionale.
“Nel laboratorio stiamo effettuando i test rapidi, che vengono somministrati con la stessa modalità del tampone nasofaringeo classico. Il test tuttavia, a differenza di quest’ultimo, non ricerca il genoma virale ma la presenza di proteine di superficie del virus, chiamate anche antigeni ed i risultati, così come se fosse un test di gravidanza, si hanno in 15 minuti”, ha precisato Fernicola il quale raccomanda di vaccinarsi, per l’influenza, di mantenere le distanze, di usare la mascherina ed il detergente per le mani e di evitare il contatto delle goccioline con gli occhi. Intanto, la situazione sanitaria pubblica, in Campania, é stata complicata dall’esaurimento dei fondi, dal sovraffollamento degli ospedali e dalle peripezie, che gli altri malati, di altre patologie devono fare per effettuare ricoveri e visite.