L’agropolese Luciano Tarullo torna con la ballad “Di rosso e di viole”

“Di rosso e di viole” è il racconto di una grande storia d’amore appartenuta ad un tempo lontano

Di Comunicato Stampa

A distanza di pochi mesi dall’ uscita del singolo “Benvenuto”, il cantautore rock Luciano Tarullo torna sulla scena con una ballad dal forte forte impatto emotivo: “Di rosso e di viole”.

«“Di rosso e di viole” è il racconto di una grande storia d’amore appartenuta ad un tempo lontano. La canzone descrive prima di tutto un luogo. Un paesaggio antico, inviolato, all’oscuro dalle dinamiche che controllano il mondo moderno. Ed è in questo contesto incontaminato che nasce questa storia d’amore che ad un certo punto dovrà confrontarsi con una realtà ben più inesorabile. L’idea era quella di scrivere un testo come una sceneggiatura di un film. Ci sono luoghi, personaggi, dialoghi, oggetti, colori, sensazioni. Il mio desiderio è che l’ascoltatore venga catapultato totalmente nell’immaginario descritto, riuscendo così a vedere con i propri occhi tutte le scene come una serie di dipinti o come, appunto, frame di una pellicola».

La tematica più importante del brano è quella dell’attesa.

«In un mondo così frenetico, in cui tutti noi sentiamo il bisogno incessante di andare sempre a mille all’ora, anche i rapporti sono diventati più superficiali e a volte inconsistenti. Questo perché abbiamo perso la capacità e la volontà di saper aspettare. La canzone rappresenta un viaggio nel tempo usato come pretesto per parlare di questa nostra condizione attuale».

Scritta e prodotta dallo stesso cantautore agropolese, “Di rosso è di viole” è stata registrata, mixata e masterizzata da Tonino Valletta presso il Tva Studio di Ascea (SA). Ad affiancare Luciano Tarullo (voce, chitarra acustica, pianoforte), i musicisti Frank Cara e Ivan Tornese (chitarre), Roberto Guariglia (basso), Michelangelo Sarnicola (batteria) e Piera Lombardi (cori).

“Di rosso e di viole” esce in contemporanea alla lavorazione del nuovo album in studio del cantautore.

«“Di rosso è di viole” è una canzone che il mio pubblico non troverà mai all’interno di nessun album. Rappresenta un po’ il “ponte” tra il mio primo album, “L’isola”, e il prossimo disco a cui sto già lavorando da qualche tempo. Si tratta di un progetto che artisticamente mi entusiasma molto. Non mi sono dato delle scadenze, mi sto solo divertendo molto a registrare, sperimentare e cercare nuove strade sonore e stilistiche. Tutto il resto poi verrà da sé con il tempo».

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