AGROPOLI. Violenze sessuali da parte dello zio, iniziate con palpeggiamenti e finite con rapporti veri e propri. Queste le accuse che una minore aveva rivolto al familiare, finito a processo e poi assolto dal Tribunale di Vallo della Lucania. Per i giudici era tutto inventato, il racconto degli abusi era frutto della fantasia della giovane che oggi è maggiorenne e vive nel napoletano con il suo compagno.
Ora è lei a finire alla sbarra e non come parte lese. L’accusa è di calunnia. Il processo si svolge presso il Tribunale di Campobasso. Per la ragazza è stata chiesta e ottenuta una perizia psichiatrica. Non è escluso che la giovane soffra di qualche disturbo.
Lo valuterà il perito nominato dal Tribunale. Nei prossimi mesi si conoscerà il verdetto. Lo zio, intanto, ha deciso di non costituirsi parte civile.