Scuole chiuse? Sindaco di Roscigno valuta ricorso al Tar

Il sindaco Pino Palmieri accusa De Luca: "Produca atti impositivi differenziati per il tipo di territorio"

Di Sergio Pinto

ROSCIGNO. Non si arresta l’ondata di critiche contro il provvedimento del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che ha previsto la chiusura delle scuole fino alla fine di ottobre (leggi qui). L’abito di governatore-sceriffo indossato durante questa pandemia comincia a creare diffusi malumori e la decisione di sospendere la didattica in presenza sembra essere la classica goccia che fa traboccare il vaso.

Tra i più scontenti ci sono i sindaci dei piccoli comuni che non risparmiano accuse al presidente della giunta regionale e qualcuno pensa anche di interessare la giustizia amministrativa della questione. Tra questi il primo cittadino di Roscigno, Pino Palmieri.

Il comune di Roscigno ha, tra scuola media ed infanzia, circa 20 iscritti tutti del posto e domani si ritroveranno con la scuola chiusa, perché in Campania abbiamo superato i 1.000 contagiati”, osserva Palmieri che aggiunge: “Premesso che, il nostro isolamento non nasce con il covid, ma con la scarsità dell’offerta di lavoro, dalla viabilità martoriata da un ventennio e soprattutto dalla carenza dei servizi socio/sanitari offerti, mi corre l’obbligo ricordare al governatore della regione Campania che i piccoli comuni come Roscigno non sono grandi centri urbani”.

Di qui un invito e una provocazione: “Produca atti impositivi differenziati per il tipo di territorio, altrimenti corriamo il rischio di riprodurre casistiche tipo bando regionale, dove partecipa il piccole comune e la grande città per la stessa misura. Amministriamo a misura di territorio e non utilizzando il sistema calderone”. Infine l’annuncio: “verificherò, con un legale, se ci sono le condizioni per presentare ricorso al TAR”.

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