AQUARA. “Non parteciperò più ai lavori consiliari fino a quando non di discuterà della questione scuola che rappresenta un tema di primaria importanza”. Così Franco Martino, esponente della minoranza, che ha disertato l’ultimo consiglio comunale e continuerà a farlo. Motivo? La scuola di Aquara ha fatto registrare nelle ultime settimane delle criticità. Sottoposta ad interventi di adeguamento sismico e ristrutturazione ancora in corso, in almeno un paio di circostanze si sono registrate delle infiltrazioni d’acqua. In un caso l’istituto è stato anche chiuso per un paio di giorni con ordinanza sindacale.
“Il fatto di per se’ è preoccupante (e siamo solo all’inizio della stagione invernale) e ci fa seriamente pensare che la scelta della palestra è stata una scelta fatta con estrema leggerezza e superficialità dopo aver perso troppi mesi per prendere una decisione – osserva Martino – Una scelta da ultima spiaggia che probabilmente non risponde a criteri di sicurezza e che è stata presa senza alcuna condivisione con le minoranze e con la cittadinanza che sono stati di fatto esclusi da una valutazione così importante; Questa mancanza di informazioni e di trasparenza viene ad oggi perpetrata dal mancato inserimento nell’ordine del giorno del Consiglio Comunale della richiesta delle minoranze avente ad oggetto l’apertura dell’anno scolastico 2020/21 e relative questioni attinenti alla scelta della palestra come luogo per svolgere le lezioni in attesa del completamento dei lavori del plesso scolastico”.
“La Scuola Pubblica deve essere luogo sicuro e confortevole e che sono seriamente impensierito per le tante criticità fin qui emerse nonché preoccupato per il perpetrarsi del rifiuto a non voler discutere la questione in consiglio comunale, che avrebbe permesso in un ottica di chiarezza e trasparenza a tutta la comunità di capire se nella sede individuata vi sono tutte le certificazioni e/o le autorizzazioni amministrative e urbanistiche e i relativi protocolli di sicurezza”, dice il consigliere Franco Martino che annuncia la decisione di non partecipare più ai lavori consiliari finché la discussione non verterà sul tema.