Il Pubblico Ministero del processo di primo grado per l’omicidio del 17enne Antonio Pascuzzo, avvenuto nel 2018, ha fatto ricorso in appello contro la sentenza di primo grado che ha visto Karol Lapenta, unico imputato per l’omicidio, condannato alla pena di 18 anni di carcere. Sia il Pubblico Ministero che la parte civile avevano chiesto la condanna all’ergastolo, invece l’avvocato difensore di Lapenta aveva basato la sua strategia difensiva sull’incapacità di intendere e di volere del suo assistito.
In particolare aveva sostenuto che quando l’omicidio era stato commesso Karol Lapenta non era pienamente cosciente ma che al contrario sarebbe affetto da un grave disturbo mentale che avrebbe influito in maniera determinante nel compimento dell’omicidio in modo particolarmente efferato.
Karol Lapenta era stato arrestato ad aprile del 2018. Il corpo di Antonio Pascuzzo venne trovato, la sera del 6 aprile, dopo una settimana di ricerche in un corso d’acqua nei pressi della piscina comunale del piccolo centro valdianese. Lapenta, arrestato la sera stessa in cui fu trovato il cadavere, durante l’interrogatorio ammise di essere stato lui l’assassino.