Dopo mesi di lavoro incessante arriva finalmente il giorno dell’apertura del Rifugio Motola, uno dei più importanti progetti messi in campo dalla società cooperativa ArcheoArte.
L’appuntamento è fissato per sabato 3 ottobre 2020.
Un programma ricco, che vedrà al centro la presentazione di un territorio ancora poco conosciuto e che la cooperativa intende rivalutare sotto gli aspetti naturalistico, geologico e storico.
Si partirà alle 14:45 con un’escursione alle Gole del fiume Sammaro. Dopo la presentazione del progetto, nell’aula consiliare del Comune di Sacco, tappa al Rifugio Motola, che si trova lungo la strada provinciale 11 “Del Corticato” per Teggiano ed il Vallo di Diano.
Il Rifugio Motola, posto a quota 1000 metri, si trova in una posizione geografica spettacolare da un punto di vista panoramico, circondato dal Monte Cocuzzo delle Puglie, La Sella del Corticato e dallo stesso Monte Motola, ed è un importante punto di ritrovo per escursionisti esperti e turisti curiosi del territorio. Il Rifugio si colloca in un contesto geologico molto importante, nella Dorsale carbonatica del Monte Motola – Monte Vivo, un’area che si estende per circa 5000 kmq tra la costa tirrenica e la depressione intermontana del Vallo di Diano. L’area è geologicamente tra le più complesse del settore interno dell’Appennino campano-lucano, motivo per cui è ritenuta un’area importante sia per approfonditi studi geologici e geomorfologici sia per rilevanti ed innovative attività turistiche.
«Si tratta – fanno sapere dalla direzione di ArcheoArte – di una strategia ambiziosa e di lungo periodo che intende mettere a punto un sistema articolato di conoscenza, valutazione e gestione del paesaggio finalizzato a fornire un supporto strategico alla gestione del territorio sacchese, rientrante nel perimetro della Comunità Montana Calore Salernitano.
In linea con tale sistema di gestione del paesaggio cerchiamo un’ampia partecipazione dei cittadini: i diversi attori residenti, i turisti ed i visitatori, partners fondamentali per lo sviluppo locale. La strategia, oltre a garantire una serie di risultati interni finalizzati al mantenimento di un sistema di gestione sostenibile del territorio montano, rappresenta un laboratorio di esperienze e buone pratiche che possono essere trasferite direttamente ai territori contigui (Comuni e Comunità). Il progetto, infatti, intende sviluppare metodologie e strumenti in grado di arricchire il quadro conoscitivo ed allo stesso tempo i processi di riappropriazione, da parte delle comunità locali, dei valori del paesaggio. Tali processi partecipati intendono riallacciare il rapporto tra cittadinanza e territorio e sono fondamentali per la costruzione di un’identità locale capace di futuro».