L’Ente Idrico Campano (EIC) aveva mandato a Roma in un unico documento informatico di circa 600 pagine tutti i progetti tra i quali quello del Faraone che serve i comuni del Cilento. Tale forma di presentazione formale non era coerente con le prescrizioni di ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), per questo si è temuto che il progetto fosse dichiarato inammissibile e non ammesso a finanziamento.
A lanciare l’allarme nei giorni scorsi era stato il senatore Francesco Castiello. “Alle nostre preoccupazioni l’ARERA ha risposto affermando che, nonostante il vizio formale, il progetto sarebbe stato comunque preso in considerazione, data la gravità della crisi idrica nel nostro territorio, ormai ben nota negli uffici romani. La notizia è stata confermata anche da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sicché si può stare tranquilli”, ha spiegato il parlamentare cilentano.
La decisione sul merito del progetto sarà presa entro il prossimo mese di ottobre e, poiché la condotta del Faraone ha valenza turistica, dovrebbe avere la precedenza nell’ammissione ai finanziamenti.
“Seguiremo passo passo la procedura considerata la diffusa aspirazione ad avere finalmente sulle nostre mense l’acqua pura di sorgente in luogo di quella degli invasi clorata e, alla lunga, potenzialmente nociva”, assicura il senatore Castiello.