Migliaia di giovani dipendenti pubblici della regione Campania sono da luglio senza paga. La storia è quella del piano per il lavoro della regione fortemente voluto dal riconfermato Presidente De Luca. Tra le varie assunzioni previste vi è la storia del concorso Ripam-Campania che inizia nell’estate del 2019. Dopo un anno di prove e ritardi dovuti anche alla pandemia, vengono assegnati circa 2500 posti tra gli Enti Pubblici dislocati in tutta la Regione.
I vincitori di queste prime fasi del concorso dovranno adesso fare un percorso di dieci mesi prima di sostenere un esame finale che sancirà l’assunzione. Tale periodo lavorativo e formativo dovrebbe essere coperto da una borsa di studio del valore di 1.000 euro al mese lordi, per dieci mesi. Dico dovrebbe poiché ad oggi, a due mesi circa dall’inizio di questa fase i 2500 che si sono distinti tra gli oltre 300 000 candidati iniziali, non hanno ancora ricevuto un solo euro.
I giovani provengono per lo più dalla Campania e dalle regioni limitrofe, molti anche dall’area del Cilento e Vallo di Diano. I concorrenti lamentano il ritardo nel pagamento necessario per coprire le spese di trasporto e locazione presso le sedi che sono state loro assegnate, e segnalano una continua confusione difficoltà nel reperire informazioni certe e ufficiali. Intanto la frequenza al percorso di formazione resta obbligatoria, pena l’esclusione dal concorso e il vanificarsi di otre un anno di competizione.
Speriamo non si arrivi a tanto, ma ad oggi non è neanche iniziata la procedura di raccolta dei codici IBAN per eseguire ai pagamenti. In realtà tare procedura era iniziata due settimane fa ma a causa di errori e violazioni della privacy è stata interrotta; da quel momento i candidati non hanno ricevuto più alcuna comunicazione in merito. Continuano ad arrivare invece comunicazioni sui corsi e sugli orari di lavoro da svolgersi obbligatoriamente.