Rubrica: “i sensi del Cilento”

Di Roberto Scola

Nasce la mia nuova rubrica mensile : “I SENSI DEL CILENTO”. La testata giornalistica che mi ospita InfoCilento è la mia seconda famiglia. Da quindici anni ,prima con InfoAgropoli, poi con InfoCilento siamo cresciuti insieme umanamente e professionalmente. Ringrazio per la fiducia espressa il Direttore Sergio Pinto ed il nostro Capo Redattore Ernesto Rocco. “ I SENSI DEL CILENTO” ,ha il preciso obiettivo di esplorare i Paesi del nostro territorio attraverso i cinque sensi: la vista, l’udito, il gusto, l ‘olfatto, il tatto. Saranno presi tutti i sensi, o parte di essi, in considerazione di situazioni e quelle famose corrispondenze che tanti artisti hanno trovato nel nostro territorio. Il Cilento dove tutto è: bellezza, storia, cultura, tradizione. Un territorio stupendo, dove i moti liberali e rivoluzionari si incrociano a storie di Signori e Briganti. Acque sorgive e marine eccezionali ,con la montagna sempre a due passi dal mare. La filosofia di Parmenide e Zenone. Due aree archeologiche: Paestum e Velia ,patrimonio dell’UNESCO.

Tra il settecento e l’ottocento, hanno esplorato il nostro territorio i viaggiatori del Grand Tour ,giovani rampolli di famiglie aristocratiche ,che dopo gli studi svolti nei loro Paesi, approfondivano la loro conoscenza umana e culturale venendo da noi ,in questa terra divenuta nel 1994 Parco Nazionale. Erano soprattutto inglesi ,francesi e tedeschi. Tra questi spicca  J.W. Goethe che  nel 1787 di Paestum scriveva questo: “Finalmente, incerti, se camminavamo su rocce o su macerie, potemmo riconoscere alcuni massi oblunghi e squadrati, che avevamo già notato da distante, come templi sopravvissuti e memoria di una città una volta magnifica”. Giuseppe Ungaretti ,uno dei più grandi poeti del novecento ,realizzò in qualità di corrispondente della Gazzetta del Popolo ,numerosi reportage sul Cilento. Passando per Agropoli scriveva: “quella maestà religiosa che hanno per sempre i luoghi dove è passata la guerra”.

Prosa che diventa poesia quando il padre dell’ermetismo descrive l’uscita in barca dal porto di Agropoli: “…Ed ecco che i monti non sono più visti ,ma ci premono al fianco mentre usciamo a costeggiare il mare. Il silenzio ora è quasi pauroso, e la solitudine e la grandezza nella quale mi vedo segregato.”

La mia rubrica si propone questo. Visitare il Cilento. Conoscere la storia passata ma sempre alla ricerca di un senso: che combatta la desertificazione abitativa dei Paesi montani, aiuti i Paesi costieri ad essere pronti per le nuove sfide :culturali ,turistiche ,artigianali e gastronomiche. Pietro Ebner ,storico illustre di questo territorio ,che ha scritto monumentali opere sul Cilento diceva: “Lo studio e la ricerca mi hanno portato ad esplorare fino ai confini del Cilento. Ho trovato passaggi continui sulle varie civiltà che hanno dato vita all’enorme patrimonio che abbiamo. Per questo dobbiamo continuare a :studiare ,ricercare, ricreare.” Da questo proposito parto per il nostro viaggio che sarà corredato da tante tracce di passato per costruire  un altro piccolo pezzo di futuro. Tra pochi giorni il mio Reportage su Cuccaro Vetere un paese bellissimo del nostro Cilento.

Condividi questo articolo
Exit mobile version