Da qualche giorno le scuole hanno riaperto in tutta Italia, inizialmente solo per i corsi di recupero e, in seguito, anche per le lezioni regolari. Si tratta di scuole di ogni ordine e grado, mentre la maggior parte delle Università continua a privilegiare le forme finora adottate di didattica a distanza. Per far sì che questo potesse avvenire, gli interventi di sanificazione e gli investimenti economici sulle strutture scolastiche sono stati, nelle ultime settimane, intensi e importanti . Ciononostante, i dubbi su questa scelta si manifestano fra tutti i genitori d’Italia. La domanda più comune è una: è realmente possibile igienizzare gli ambienti scolastici chiusi, in modo da renderli sicuri anche quando vi si soggiorna per molte ore? In effetti la risposta è sì, ed è quanto affermano gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità, che hanno stilato le linee guida per una corretta sanificazione degli ambienti scolastici. Andiamo con ordine per capire meglio il procedimento.
La problematica: come contrastare la diffusione del Covid-19
La questione correlata alla possibilità di contrarre il virus Sars-Cov2 tramite trasmissione diretta o indiretta è, purtroppo, ben nota a tutti. A marzo le scuole in tutta Italia sono state chiuse in via precauzionale per evitare una massiccia esposizione di allievi e rispettive famiglie, insegnanti e personale non docente al virus, ma è anche vero che non si potranno tenere le strutture scolastiche chiuse per sempre e bisognava trovare una soluzione che potesse, quanto meno, arginare il problema.
Di fatto, nel corso dei mesi sono state fatte varie ricerche che hanno dimostrato come sia possibile sanificare gli ambienti in cui soggiornano molti soggetti per diverse ore in modo da renderli meno idonei alla diffusione non solo del virus, ma anche del contagio. La regola fondamentale è intervenire tempestivamente e gli Istituti Scolastici non si sono fatti trovare impreparati: già prima dell’apertura, sono state attuate opere di sanificazione ambientale attraverso strumenti e prodotti specifici, con l’obiettivo di rendere gli ambienti il più sicuri possibile.
Ovviamente, queste operazioni di detersione e igienizzazione vanno portate avanti ed effettuate costantemente dato che il virus, pur rimanendo attivo a lungo quando entra in contatto con le superfici, è suscettibile all’attività di alcuni disinfettanti, comunemente presenti in vari prodotti per la pulizia. Come conferma Igiene al tuo Servizio, azienda specializzata nella distribuzione di prodotti professionali per l’igiene e la sanificazione, numerosi detergenti a base di alcool, candeggina o acqua ossigenata contribuiscono notevolmente a rimuovere il timore di un contagio, se usati secondo dosaggi e modalità opportune. Ovviamente alle operazioni di disinfezione degli ambienti è opportuno abbinare un comportamento responsabile. Distanza di almeno un metro, mascherine e igienizzazione costante delle mani risultano indispensabili per la sicurezza di tutti.
La soluzione: l’igiene prima di tutto
Questo è un punto essenziale da tenere a mente: per limitare il contagio da Coronavirus è necessario igienizzare regolarmente gli ambienti. In linea generale, sono sufficienti le comuni attività di pulizia, proprio come avviene all’interno delle abitazioni. Per le scuole, però, la situazione è leggermente più complessa, soprattutto a causa della presenza di un elevato numero di soggetti, che soggiornano negli ambienti a lungo e quotidianamente. Proprio per questo, l’igienizzazione effettuata nel corso dei mesi estivi e prima della riapertura ha previsto una pulizia accurata di tutte le superfici: pavimentazioni, pareti, banchi, finestre, infissi, porte e materiale didattico e, per ogni singola struttura, sono stati utilizzati prodotti appositi, oltre ovviamente a sistemi di disinfezione che hanno consentito di pulire interi ambienti, come ad esempio l’esposizione a radiazioni ultraviolette o al calore.
Dispositivi di Protezione Individuale: come e quando utilizzarli
Oltre all’igienizzazione estiva e all’utilizzo regolare di appositi prodotti detergenti, le direttive del Ministero e dell’Istituto Superiore di Sanità sono molto chiare: i soggetti occupanti le strutture scolastiche sono comunque obbligati a indossare i DPI, ovvero le mascherine, perlomeno nelle zone promiscue degli edifici; sembra invece che non sarà necessario indossarle nelle singole aule. Alcune indicazioni riguardano poi l’utilizzo dei servizi di mensa e la nuova disposizione dei banchi nelle aule, opportunamente organizzati e disposti in base alle regole del distanziamento fisico.