Capaccio Paestum: reflui in mare, Tar accoglie ricorso dell’azienda

Per i giudici le azioni poste in essere dal privato sono sufficienti ad evitare ulteriori rischi per l'ambiente

Di Redazione Infocilento

CAPACCIO PAESTUM. Nessuna criticità rischia di concretizzarsi a seguito dell’azione dell’azienda agricola che lo scorso anno provvide alla chiusura di uno scarico giudicato abusivo. I fatti sono ricollegati agli eventi del 13 agosto del 2019. Improvvisamente quel giorno il mare di Capaccio Paestum diventò di uno strano colorito tra il giallo e il marrone. Sdegno dei bagnanti che abbandonarono il litorale; alcuni di questi nei giorni seguenti segnalarono anche presunti problemi alla cute.

Le indagini avviate dal Nucleo Ambientale del Comune permisero di risalire ad un’azienda del posto che, stando alle accuse, aveva realizzato – senza averne titolo – un illecito smaltimento di liquami e percolato. Disposto il sequestro fu ordinata l’eliminazione dell’origine del problema.

L’azienda ricorse al Tar: i giudici amministrativi concessero la sospensiva a condizione che la stessa chiudesse il presunto scarico abusivo e ogni altra opera che potesse determinare il rischio inquinamento. Il privato procedette, quindi, a cementare lo scarico ma il Comune ritenne l’azione non sufficiente. Ma il Tar dopo dei monitoraggi sullo stato dell’impianto, ha confermato l’azione posta in essere evitava i rischi. Accolto, quindi, il ricorso del privato contro l’Ente che chiedeva ulteriori opere a salvaguardia dell’ambiente.

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