Elezioni Regionali in Campania, il sondaggio IPSOS vede De Luca al 50,4%: avanti su Caldoro di 21 punti. La Lega crolla al 3%. La rilevazione Ipsos è riportata sull’edizione odierna del Corriere della Sera. Il governatore uscente (Pd) sarebbe in netto vantaggio sul centrodestra. M5S al 17,2, Forza Italia al 14, Fratelli d’Italia al 10,2. Per De Luca un vantaggio cospicuo, frutto di più elementi, a partire dall’elevato apprezzamento per l’operato dell’amministrazione uscente: quasi due campani su tre (62%) esprimono un giudizio positivo mentre il 30% si mostra critico.
Le valutazioni positive sono molto presenti anche nell’elettorato di centrodestra (48%) e in quello pentastellato (39%). Non stupisce quindi che il 50% degli elettori ritenga che chiunque vinca le prossime elezioni dovrà proseguire nel lavoro portato avanti da De Luca, contro il 35% che auspica un cambiamento sostanziale. In dettaglio, stimando una partecipazione al voto del 54%, De Luca si attesta al 50,4% (in crescita del 9,3% rispetto al 2015), Caldoro al 29% (in flessione del 9,4%), e Valeria Ciarambino del M5S, già candidata nel 2015, al 15,8% (-1,7%). Gli altri candidati ad oggi scontano una notorietà molto inferiore (risultano conosciuti tra l’11 e il 15% degli elettori) e sono accreditati di valori inferiori all’1% con l’eccezione di Giuliano Granata (Potere al Popolo) al 2,2%.
A proposito del voto di lista emergono alcuni dati interessanti: il Pd con il 19,2% si colloca al primo posto, rimanendo sostanzialmente stabile rispetto sia alle Europee sia alle Regionali 2015; a seguire, nella coalizione di centrosinistra, si colloca la lista De Luca presidente con il 12,2% (nel 2015 ottenne il 4,9%), poi Campania libera con il 4,1% (contro il 4,8%) e l’insieme delle altre liste in appoggio a De Luca che complessivamente ottengono il 12%.
Nel centrodestra Forza Italia prevale sugli alleati con il 14% mantenendosi sui risultati delle Europee, seguita da FdI con il 10,2% (quasi il doppio delle Europee e delle precedenti Regionali), quindi la lista Caldoro presidente con il 4,1% (contro il 7,2% del 2015) e infine la Lega con il 3,3%, in forte arretramento rispetto alle Europee quando fu il partito più votato con il 19,2%.