Oggi vi propongo tre nuove testimonianze che ho rinvenuto in queste ultime settimane: un dipinto di un artista americano, un antico libro del 1821 e il più antico disegno, fino ad oggi conosciuto, proveniente dal Museo “Albertina” di Vienna.
“Francis Listens to the Fish” (Francesco parla con i pesci) è il titolo di un dipinto dell’artista americano John August Swanson.
John August Swanson, dipinge a olio, acquerello, acrilico. E’ un incisore indipendente di serigrafie in edizione limitata, litografie, incisioni e stampe giclée.
La sua arte riflette la forte presenza della narrazione che ha ereditato dalla madre messicana e dal padre svedese. La narrativa di John Swanson si rivolge ai valori umani e alle radici culturali attraverso le immagini visive. Questi includono storie della Bibbia, la vita e i miracoli di San Francesco d’Assisi, nonché le celebrazioni sociali come la partecipazione al circo, il concerto e l’opera.
Il dipinto “Francis Listens to the Fish” (Francesco parla con i pesci), descrive San Francesco d’Assisi che si inginocchia e s’inchina alla Madre Terra, mentre una moltitudine di pesci, dai colori vivaci e colorati, si avvicinano a lui. La natura accoglie Francesco come famiglia ed egli si connette con il potere curativo del nostro pianeta. Francesco sa che siamo parte del pianeta. Le grida della terra sono le nostre grida e dobbiamo prenderci cura della nostra madre ferita.
Descrizione:
Realizzato: 2018;
Dimensioni: cm.50 x cm.100;
Stampa: giclée di n°150 copie;
Carta: Somerset Enhanced 330 GSM.
San Francesco “…nella terra di Agropoli”, dal libro la Storia di Napoli del 1821.
Un’altra testimonianza storica, sulla presenza di San Francesco d’Assisi ad Agropoli nel 1222, è tratta dal libro: “Storia di Napoli” di D. Francesco Capecelatro (Tomo 1). Stampato nel 1821 a Pisa, presso la Stamperia di Niccolò Capurro.
Nel libro a pagina 275 viene menzionata la figura di San Francesco d’Assisi e della sua visita nel “Reame”:
(…) Nacque intanto in Assisi, città dell’Umbria, da Pietro Bernardone, uomo di umil nazione, Francesco, che poi riuscì gran Santo, e fondò la Religion de’ Frati Minori. Costui passando nel nostro Reame fe molti illustri miracoli in Bari, nella Terra di Agropoli, ed in altri luoghi, come appresso diremo (…).
Da Vienna “Die Fischpredigt des hl. Franziskus” (Il sermone ai pesci di San Francesco d’Assisi), un’incisione del XVI secolo.
Questa in assoluto, ad oggi, è la più antica incisione dedicata a San Francesco d’Assisi e al “Miracolo dei Pesci”. In questo disegno, che proviene dal Museo “Albertina” di Vienna, il “Miracolo dei Pesci”, avvenuto ad Agropoli nel 1222, è posto al centro della scena, mentre altri tre Miracoli del Santo sono più piccoli e posti ai lati. Di fatto, l’artista ha ritenuto che il “Miracolo dei Pesci” fosse il più importante dei quattro rappresentati.
Il Museo “Albertina” è situato nel cuore storico di Vienna, unisce fascino imperiale e straordinari capolavori artistici. L’Albertina è formato da 20 sale, completamente restaurate e arredate con preziosi mobili originali, che rappresentano la straordinaria memoria della cultura residenziale e d’intrattenimento dell’epoca asburgica, in uno dei palazzi classici più belli d’Europa. Il Museo è pregevole anche dal punto di vista architettonico, grazie al tetto a forma d’ala progettato da Hans Hollein nel 2003. Annovera straordinarie opere d’arte dal XV secolo in poi. Con le esposizioni speciali di Albrecht Dürer, Van Gogh e Raffaello, l’Albertina ha fatto registrare il record dei visitatori negli ultimi anni.
Il disegno: “Die Fischpredigt des hl. Franziskus” (Il sermone ai pesci di San Francesco d’Assisi), è attribuito alla scuola del pittore Marten de Vos, nato ad Anversa nel 1532, dove morì nel 1603. Fu allievo dell’illustre pittore fiammingo Frans Floris. Quando nel 1552 Marten de Vos si recò in Italia, studiò a Roma, a Firenze e con Tintoretto a Venezia. Di questo viaggio, fra le altre opere conservate in vari musei, a Roma, nella Chiesa di San Francesco a Ripa, nella prima cappella si può ammirare la sua “Concezione” del 1555. Dopo la morte di Frans Floris nel 1570, egli divenne l’artista più importante in Anversa. Durante le guerre di religione, la richiesta di dipinti religiosi fu sospesa e Marten de Vos si rivelò un eccellente disegnatore, dedicandosi alla preparazione di disegni per gli editori di stampe.
Scheda:
Titolo: “Die Fischpredigt des hl. Franziskus” (Il sermone ai pesci di San Francesco d’Assisi);
Artista: scuola del pittore Marten de Vos;
Data: XVI secolo;
Dimensione: cm. 20,1 x cm. 27;
Proprietario: The Albertina Museum di Vienna;
Numero d’inventario: n°7936.
L’importanza dell’incisione è dovuta al fatto che dei quattro Miracoli rappresentati, l’artista mette in evidenza il “Miracolo dei Pesci”:
1) Al centro del disegno, San Francesco d’Assisi da una barca, parla ad una moltitudine di pesci, chiaro riferimento al “Miracolo dei pesci” avvenuto ad Agropoli nel 1222;
2) in alto a sinistra, il secondo miracolo. San Francesco d’Assisi che predica agli uccelli;
3) a destra, alle spalle di San Francesco d’Assisi, il terzo miracolo.
Un sacerdote della città di Assisi, chiamato Silvestro, che aveva in orrore il modo di vivere seguito da Francesco e dai suoi frati, vide in sogno la città di Assisi circondata da un grande dragone, che, con la sua sterminata grandezza, sembrava minacciare lo sterminio degli assisiati. Dopo di ciò, vide uscire dalla bocca di Francesco una croce tutta d’oro, che con la punta toccava il cielo. Mentre il Santo, con le braccia larghe allungate, sembrava estendersi fino alle estremità del mondo. Questa apparizione sfolgorante, metteva in fuga il dragone fetido e orrendo. Questo spettacolo gli fu mostrato per tre volte. Egli comprese, allora, che si trattava di un messaggio divino e dopo non molto tempo, seguì la via di Cristo con grande perseveranza;
4) In alto a destra, il quarto miracolo. Papa Innocenzo III, nel Miracolo del sogno, vede San Francesco d’Assisi che regge la “Chiesa”. Conosciuto come uno dei più grandi Papi del Medio Evo, Innocenzo III ha operato lungo tutto il proprio pontificato per una più grande coesione della cristianità. Mentre la Chiesa cattolica attraversava una profonda crisi, San Francesco d’Assisi gli apparve in sogno mentre reggeva la Chiesa del Laterano che stava per crollare.
Continuano, senza sosta, le mie ricerche per affermare che la presenza di San Francesco d’Assisi non è leggenda, ma rientra a pieno titolo nella storia millenaria di Agropoli.