Agropoli: chiusura delle attività all’una, furia dei titolari

"Se con alcuni si cerca di fare gli sceriffi mentre ad altri è consentito tutto è inutile firmare ordinanze"

Di Ernesto Rocco

AGROPOLI. “L’ordinanza di chiusura all’una? Ben venga ma devono rispettarla tutti, a partire da chi l’ha firmata”. Il giorno dopo l’entrata in vigore del provvedimento scoppia la polemica contro il sindaco Adamo Coppola e tra gli stessi esercenti. Il primo cittadino ieri aveva firmato un provvedimento per disporre la chiusura dei locali della movida all’una di notte. Un modo per contrastare il pericolo diffusione del covid. Nella serata di ieri polizia municipale e carabinieri hanno controllato che lo stesso venisse rispettato. Alcuni lo hanno fatto, altri no, restando aperti ben oltre l’orario previsto. C’è chi ha provato a continuare a servire bibite pur restando apparentemente chiuso, chi invece ha dovuto allontanare i clienti.

“Molti vacanzieri si sono lamentati con noi perché li abbiamo dovuti allontanare dai tavoli, alcuni ci hanno detto che da oggi in poi andranno altrove”, dice il proprietario di un bar. Polemiche anche tra titolari di attività perché a chi si è adeguato si è contrapposto chi è rimasto aperto infischiandosene delle regole.

E non mancano dubbi sulle attività cui è imposto il rispetto dell’ordinanza. “Per i ristoranti è d’obbligo la chiusura? Se così fosse bisognerebbe chiedersi perché oltre l’una di notte un amministratore locale fosse ancora in un ristorante del centro a mangiare”, evidenzia qualcuno e tra social e chat private girando già i video che immortalano le trasgressioni.

“Se con alcuni si cerca di fare gli sceriffi mentre ad altri è consentito tutto è inutile firmare ordinanze”, conclude un esercente, così veniamo danneggiati noi e la città intera.

Condividi questo articolo
Exit mobile version