Il Comitato Civico Per Castellabate ha inviato una “diffida cautelativa avverso atti di violenza privata, interruzione di pubblico servizio e concorso omissivo colposo in epidemia” alla Consac. La decisione è arrivata in seguito ad alcuni episodi che hanno visto protagonisti dei cittadini del comune cilentano i quali “hanno riferito di essere stati contattati a domicilio da addetti della Consac, i quali, in riferimento al pagamento di alcune bollette insolute, hanno intimato il pagamento, minacciando, in mancanza, il distacco entro dieci giorni della fornitura idrica”, si legge nella diffida redatta dal presidente del Comitato, l’avvocato Umberto Tajani.
Non solo: a fronte della richiesta di rateizzare i pagamenti gli uffici Consac avrebbero preteso il rilascio di effetti cambiari a garanzia. Comportamenti, questi, che risulterebbero illegittimi. Di qui la diffida alla Consac e l’invito alle autorità competenti a garantire la corretta osservanza di legge.
Dal Comitato, infine, evidenziano come il distacco della fornitura d’acqua in un periodo di emergenza sanitaria come quello attuale, impedirebbe agli utenti di osservare le corrette pratiche igieniche prescritte dal Ministero.