Ennesimo esposto da parte di Paolo Abate, attivista ambientale e socio WWF. Questa volta è stato inviato al Presidente Regione Campania, al Presidente del Parco, al CTA di Vallo della Lucania, e alla Procura di Lagonegro per segnalare una strada aperta sul Monte Cocuzzo (comune di Tortorella) con un mezzo cingolato che, stando alle accuse potrebbe aver determinato dei “danni probabilmente irreversibili al territorio naturale protetto del Monte”.
Il monte Cocuzzo, quale zona Sic “IT 8050022 Montagne di Casalbuono”, ricorda Abbate,”ricade infatti nell’area del Parco e si applicano pertanto le misure di conservazione previste dalla normativa vigente. La prima misura riguarda l’art 6/e del D.P.R. del 5 giugno 1995 che richiede l’autorizzazione dell’Ente Parco per aprire o utilizzare nuovamente una pista nel bosco per trasportare legname tagliato (esbosco). Tale tracciato non deve essere più largo di 3 metri (la strada aperta dalla ruspa risulta larga circa 6 metri).
Una seconda norma prevista dal sito riguarda la richiesta di Valutazione d’incidenza, art 5 del D.P.R. 357/97 di attuazione della Direttiva europea Habitat”.
“Si chiede pertanto alle autorità preposte se quei lavori commissionati dal comune per il trasporto dei fusti di faggio tagliati sul Cocuzzo sono stati autorizzati dall’Ente Parco e se è stata presentata la Valutazione d’incidenza, considerati i presunti danni arrecati alla biodiversità del luogo protetto”, dice Abbate.