Quella della fusione dei comuni è una battaglia che il sindaco di Roscigno, Pino Palmieri, porta avanti da tempo. Piccoli centri dell’interno, oggi con una forza e una rappresentanza limitata, unendosi potrebbero cambiare il proprio destino che li ha visti negli anni privati anche di servizi essenziali. Così l’amministrazione comunale roscignola, portando avanti l’idea del primo cittadino, ha deciso di aderire all’iniziativa proposta dall’Associazione “Fusione comune coordinamento nazionale”, la quale sostiene e promuove proprio la fusione tra comuni ed oggi coordina più di 50 associazioni in tutto il Paese.
Dall’associazione di recente è partito un sollecito al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, in cui si sottolinea la necessità di dar seguito ad unioni tra comuni per dare il via ad un progetto di modernizzazione e rilancio dell’Italia.
“Non c’è riforma della burocrazia che non passi attraverso un ripensamento del governo dei territori e in Italia sono ben 8000 comuni, circa il 70% dei quali con meno di 5000 abitanti, e di questi un quarto ne ha circa 1000”, evidenziano dall’associazione. Semplificazione della burocrazia, rapidità dei processi decisionali, chiarezza delle procedure operative, riorganizzazione delle responsabilità e dell’ambito operativo degli enti sono obiettivi che passano anche dalla fusione degli enti locali e Roscigno ha scelto di aderire e sostenere questa proposta.