Padula candidata a Capitale italiana della cultura, sostegno della Comunità Montana

Una sfida per l'intero territorio

Di Ernesto Rocco

“Accogliamo con sincero favore la notizia dell’inserimento di Padula nell’elenco delle 28 città tra le quali sarà scelta la Capitale italiana della Cultura 2022, iniziativa che ha tutta la condivisione ed il sostegno della Comunità Montana Vallo di Diano”. Con queste parole Raffaele Accetta, presidente dell’Ente montano che ha sede proprio a Padula, ha commentato la notizia ufficializzata sul finire della scorsa settimana.

Del resto la Comunità Montana ha da sempre creduto nelle potenzialità della cittadina valdianese attraverso l’inserimento sia di Padula che della Certosa di San Lorenzo in tutta la programmazione che nei decenni ha sviluppato: dal Pit Certosa con il Grande Attrattore Culturale fino alla Strategia delle Aree Interne.

“Oggi attraverso la Strategia delle Aree interne, che è solo l’ultimo grande progetto di sviluppo locale a titolarità della Comunità Montana del Vallo di Diano, abbiamo una dotazione di circa 18milioni di euro che ci permette di investire ed innovare in settori chiave della nostra società quali la mobilità, la scuola, la sanità, l’agricoltura. In particolare in attività di pianificazione turistica e organizzazione del sistema turistico della destinazione “Vallo di Diano” che ovviamente sarà importante per il territorio che ospita la Certosa”.

La candidatura di Padula quale Capitale italiana della cultura per il 2022 è una sfida che tutto il territorio deve raccogliere e fare propria. Soltanto attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori territoriali sia come amministrazioni pubbliche che come privati, operatori turistici e istituzioni scolastiche si possono raggiungere traguardi ambiziosi. “Da parte mia” conclude il presidente Accetta “sosterrò concretamente tale iniziativa inserendo la candidatura di Padula quale punto di forza del territorio in tutti i documenti della nuova programmazione 2021/2027 e nella prossima riprogrammazione di risorse ed interventi per la Strategia delle aree interne”.

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