Spose bambine: un fenomeno che va combattuto con forza

Di Redazione Infocilento

Tutt’oggi c’è ancora un crescente numero di matrimoni che riguardano spose poco più che bambine. Il fenomeno delle spose bambine, infatti, è molto esteso, soprattutto in Africa e in Asia e vede la cessione da parte delle famiglie, di bambine che a volte non hanno nemmeno compiuto 10 anni.

Secondo i dati resi noti dalle Nazioni Unite, il tasso dei matrimoni precoci nonostante sia passato dal 10% del 2000 all’8% del 2015, continua a interessare almeno 33 mila minori ogni giorno al mondo. Pertanto una donna su quattro di età compresa tra i 20 e i 25 anni è stata data in sposa prima di aver compiuto i 18 anni. Praticamente 650 milioni di donne e di ragazze sono state incluse in questa pratica da estirpare, frutto di una cultura arretrata e patriarcale che considera la donna un oggetto di possesso, al pari del bestiame.

Come se non bastasse il fenomeno delle spose bambine porta con sé diverse problematiche come le gravidanze precoci e indesiderate, con conseguenze che possono portare anche alla morte.

Tra le ragazze di età compresa tra 15 e 19 anni, i decessi legati alla gravidanza e al parto rappresentano una quota importante della mortalità complessiva: nel mondo, sono circa 50.000 le morti per queste cause ogni anno. Inoltre, le ragazze tra i 10 e i 14 anni di età hanno probabilità 5 volte maggiori, rispetto alle ragazze tra 20 e 24 anni, di morire durante la gravidanza e il parto.

Come combattere il fenomeno delle spose bambine

Al mondo esistono numerose associazioni ed enti che contrastano fortemente questo fenomeno. Anche noi, se ci chiediamo cosa possiamo fare per contrastare il fenomeno delle spose bambine, possiamo fare qualcosa. Il primo passo è finanziare i progetti che riguardano la lotta al fenomeno delle spose bambine.

Secondo gli esperti l’istruzione è una delle strategie più efficaci per proteggere le bambine dai matrimoni precoci. Quando le ragazze possono continuare a studiare, può verificarsi facilmente anche un cambiamento nei comportamenti che migliora le loro opportunità all’interno della comunità.

L’incidenza del fenomeno delle “spose bambine” è diminuita nel corso degli ultimi 30 anni, ma i matrimoni precoci restano diffusi in diverse regioni del mondo, in particolare nelle zone rurali e tra i ceti più poveri.

Spesso l’intervento legislativo non è sufficiente. Serve un approccio sistemico, che coinvolga governi e famiglie, e multidisciplinare, con interventi educativi e di inclusione socioeconomica.

Servono, dunque meccanismi di supporto per affrontare i costi e i criteri di accesso allo studio superiore e alla formazione professionale, e un collegamento tra scuola e lavoro. Poiché il matrimonio precoce è spesso una misura economica per garantire un futuro alle donne che hanno meno accesso al credito, al lavoro e all’eredità, i percorsi di professionalizzazione contribuiscono ad allontanare la soglia delle nozze e rendono le ragazze autonome.

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