AGROPOLI. «Dopo secoli hanno fermato la tradizione della processione in mare della Madonna di Costantinopoli. Mentre per fermare gli assembramenti non c’è mai tempo». A parlare è Mario Picariello, pescatore agropolese che commenta con rabbia e delusione la giornata del 24 luglio, tradizionalmente dedicata alla Vergine. La tradizione prevede che la statua della Madonna di Costantinopoli, dalla Chiesa posta all’ingresso del centro storico, venga portata in corteo per le vie del borgo per poi raggiungere il porto. Qui viene imbarcata su un peschereccio e portata in processione per mare.
Quest’anno a causa dell’emergenza covid tutto questo non è stato possibile. Le autorità religiose, recependo le disposizioni del Governo, hanno disposto il divieto di organizzare processioni che potrebbero determinare il rischio assembramenti.
«Si sarebbe potuta organizzare la sola processione con la Madonna in mare e il parroco o eventualmente consentire ai pescatori di seguirla imbarcando solo i propri familiari, invece si è preferito cancellare una tradizione che andava avanti da secoli», dice Picariello, infine, è critico anche con l’amministrazione comunale: «Si cancellano le processioni ma si permettono assembramenti senza alcun controllo. Solo un caso di coronavirus ha convinto a prendere provvedimenti».