Lottizzazione abusiva nell’area dell’ex Club Mediterraneo a Palinuro.
Dopo circa 10 anni di causa il procedimento si è definito ex art 129 cpp con un non luogo a procedere per l’intervenuta prescrizione del reato ascritto in danno dei 38 imputati (erano 43 all’origine) disponendo, nel contempo, in adesione alla recente pronuncia della Suprema Corte di Cassazione, l’inapplicabilità della pena accessoria della confisca e la conseguente restituzione degli immobili, oltre 100, a suo tempo sottoposti a sequestro, ai legittimi proprietari.
Questo il dispositivo, reso a fine udienza, dal Dott. Tringali, in funzione di Giudice unico, presso il Tribunale di Vallo della Lucania. Il processo di primo grado, conclusosi due giorni fa dopo quasi dieci anni di dibattimento, risale al 2010, allorchè su richiesta dell’allora sostituto procuratore Alfredo Greco, il gip del tribunale di Vallo, firmò un ordine di sequestro, per l’ipotesi di reato di lottizzazione abusiva, di ben 120 costruzioni realizzate, a pochi metri dal mare, nell’area dell’ex club Mediterranée.
Un’area di circa 150mila metri quadrati in località Saline: vista panoramica, la spiaggia a meno di quaranta metri e il centro storico della cittadina a pochi passi. I tukul in legno e paglia, tanto amati dai turisti francesi, erano stati trasformati, secondo l’accusa, in vere e proprie abitazioni, in violazione dei piani urbanistici vigenti. Il valore delle abitazioni oggetto del sequestro venne stimato in quasi 12 milioni di euro. Circa ottanta le persone che furono denunciate a piede libero alla Procura di Vallo della Lucania, tra imprenditori, professionisti e impiegati statali, dato che i lavori di realizzazione di 23 lotti da destinare alla costruzione di unità abitative, erano abusivi.
Il processo iniziato qualche anno dopo ha coinvolto 43 imputati (di cui 5 deceduti nel corso degli anni). Per tutti, quindi, il non luogo a procedere con l’inapplicabilità della pena accessoria in quando, di fatto, non è stata raggiunta, in regolare contraddittorio, nei termini di legge, la prova in ordine alla sussistenza del reato di lottizzazione abusiva, e l’ascrivibilità del reato contestato agli imputati medesimi. Senza questo principio di prova il giudice non ha potuto far altro che applicare quanto, a suo tempo, stabilito dalla Corte Europea di Giustizia e, di recente, dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione. Al dissequestro dovrà provvedere la Guardia Costiera di Palinuro.
Negli anni 50 Il club Mediterranée rese celebre la località cilentana. Le immagini delle baie incontaminate del Cilento fecero presto il giro del mondo, in bella mostra sulle riviste turistiche e i depliant distribuiti in ogni continente. Fu addirittura realizzata una linea ferroviaria Parigi-Palinuro. Per anni, gli ulivi del club furono testimoni di piccoli e teneri amori. Erano le stagioni del topless e le spiagge da Agropoli a Sapri venivano consacrate, al nudismo e alla musica rock, alle liturgie hippy e alla scapigliatura snob proveniente da Parigi, Londra e Amsterdam. Per i francesi Palinuro era la perla più preziosa del Mediterraneo, scrigno di un inesauribile tesoro che si chiamava Cilento. Vacanze da aprile ad ottobre. Nel 1980 a causa del mancato rinnovo del contratto il Club Med fu sfrattatto.