CAMEROTA. Dopo il Tar Campania anche il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso della società che gestiva la discoteca Il Ciclope.
Quest’ultima chiedeva l’annullamento della revoca della concessione e dell’autorizzazione ad occupare l’area del parcheggio adiacente il locale della costiera cilentana, sito in località Mingardo.
I giudici, però, hanno ritenuto di respingere la richiesta.
Le contestazioni erano arrivate in seguito alla decisione del Comune di Camerota di revocare, in autotutela, il contratto di concessione della cosiddetta grotta Caprara: un’area di oltre cinquemila metri quadrati scavata nella roccia davanti alla spiaggia del Mingardo, dove era sita la discoteca.
Al contempo era stato intimato alla proprietà di liberare l’area demaniale occupata ed adibita ad area di sosta delle auto. Due delibere contestate che però sono state ritenute legittime dai giudici amministrativi sia in primo che in secondo grado.
I provvedimenti del Comune di Camerota seguirono la tragica morte del 27enne napoletano Crescenzo Della Ragione, deceduto nella notte dell’11 agosto 2015 proprio all’interno della discoteca, in seguito al crollo di un grosso masso. Sulla storica discoteca, punto di riferimento della movida cilentana, cala definitivamente il sipario.