In questo secondo week-end di luglio, i Comuni costieri di Pisciotta, Centola, Camerota, Roccagloriosa, San Giovanni a Piro e Torre Orsaia, sono stati interessati dall’interruzione del servizio idrico per quasi tre giorni, a causa di guasti e interventi sulla condotta del Faraone (leggi qui).
CODICI, associazione nazionale dei consumatori e degli utenti, ritiene “ingiustificabili tali episodi”. “È inaccettabile che i rubinetti del Cilento costiero restino a secco, a causa, prima, dell’intervento programmato di sostituzione di un traliccio Enel, che alimenta le apparecchiature della sorgente del Faraone, dopo, per un guasto alla condotta nel territorio del Comune di Alfano.”, dice Giuseppe Perillo, segretario delegazione territoriale Cilento.
CODICI invita la CONSAC a mettere in campo ogni azione per scongiurare il ripetersi di tali episodi: “le rotture della conduttura del Faraone non sono più fatti episodici, per tali ragioni occorre mettere in campo ogni azione atta a limitare i disagi per i cittadini e gli utenti. Occorre investire sulla manutenzione predittiva, fatta in modo mirata, scientifico e preventivo, con il supporto delle moderne apparecchiature hardware e software, in modo da anticipare il guasto e scongiurare l’interruzione del servizio idrico”.
L’associazione ritiene che i cittadini, gli utenti e gli imprenditori turistici del territorio, pagano a caro prezzo queste inefficienze, per questo invita “la CONSAC ad azioni tempestive e razionali, che muova i propri passi dall’analisi delle infrastruttura e del sistema di gestione, per tali ragioni chiede di conoscere in che misura questi guasti potrebbero dipendere dalla vetusta e/o difetti dell’opera? in che misura queste inefficienze potrebbero dipendere da criticità gestionali e carenza di manutenzione predittiva?”
Ad ogni modo, “l’associazione dei consumatori CODICI paventa l’avvio di una class action, qualora dovessero ravvisarsi violazioni, omissioni e inadempimenti rispetto agli obblighi previsti dalla normativa di settore. Della vicenda è stata interessata anche l’Autorità ARERA, che vigila sulle aziende del settore idrico, per la tutela dei consumatori”, conclude l’avvocato Perillo.