AGROPOLI. «Avevo dato la mia parola che avremo riaperto l’ospedale e lo abbiamo fatto». A dirlo Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, che ieri ha visitato l’ospedale civile di Agropoli per fare il punto sulla sua riorganizzazione. Il presidio ospedaliero, ridimensionato nel 2013, dopo essere stato accorpato al Dea di Vallo della Lucania, in futuro avrà a disposizione un pronto soccorso attivo h24 con radiologia e laboratorio di analisi (quest’ultimo aperto 24 ore già dal primo giugno nonostante un organico carente), rianimatori e assistenza cardiologica.
Ospedale di Agropoli: i servizi
Presenti anche due sale operatorie per piccoli interventi chirurgici, collegati ad un reparto week surgery con 12 posti letto per garantire la degenza temporanea. Attivo, inoltre, un reparto di terapia intensiva con sei posti letto. Altri 29 saranno a disposizione del reparto covid, divisi tra terapia intensiva, subintensiva e degenza. Presso il presidio, inoltre, è già funzionante una struttura per pazienti in stato vegetativo o di minima coscienza (SUAP) e venti posti letto di medicina generale da ampliare per affrontare l’emergenza estiva. Tutti i reparti sono già stati completati, ad eccezione di piccole opere da realizzare per il week surgery. Manca inoltre il personale: ciò rende di fatto inattiva h24 la radiologia e la terapia intensiva e le sale operatorie. Per il week surgery va completata la pavimentazione.
Il sopralluogo
Il sopralluogo del Governatore De Luca è servito per fare il punto sulla situazione e annunciare le novità dell’offerta sanitaria. «L’ospedale di Agropoli è stato chiuso con le catene nel 2013, voi sapete da chi. Oggi questo è un bellissimo ospedale che dà serenità a tutte le famiglie di Agropoli ma che rappresenta anche un elemento di certezza per i flussi turistici, gli operatori commerciali, penso che abbiamo fatto un ottimo lavoro», ha detto il Governatore.
«Avevo detto che lo avremmo parto per il 30 giugno – ha aggiunto – ma abbiamo avuto una settimana di ritardo perchè l’Asl doveva completare i contratti di assunzione dei cardiologi, degli anestesisti e anche di due farmacisti che abbiamo assunto per fare le preparazioni dei farmaci. Abbiamo dato la parola e l’abbiamo mantenuta».
Ospedale ancora fuori dalla rete dell’emergenza
Il nosocomio cilentano ancora in attesa che tutti i servizi siano disponibili, non rientrerà a pieno nella rete dell’emergenza: accederanno al pronto soccorso soltanto i codici compatibili con i servizi offerti. Sicuramente non ci saranno quelli rossi perché significherebbe «farli morire. Ma come voi sapete il 90% degli accessi ai pronto soccorso non sono codici rossi», ha spiegato De Luca. Per i codici gialli, invece, il 118 è in attesa di disposizioni. Proprio questo sta scatenando notevoli malumori tra i cittadini che chiedevano un ospedale nella rete dell’emergenza. E se da Forza Italia Amatruda descrive l’apertura come una «Truffa elettorale», la Fisi Sanità accusa: «E’ l’ennesima truffa mediatica e l’ennesima finta riapertura». Il segretario Rolando Scotillo lancia l’allarme: «L’ospedale sarà ridimensionato tra sei mesi, ovvero dopo le elezioni, infatti il personale acquisito è quasi per intero a tempo determinato per sei mesi e/o come consulente con costi alti e non fisso».
Le parole di speranza del dg Asl
Eppure dalle parole del direttore generale dell’Asl Salerno, Mario Iervolino, emergono già progetti per il futuro: «Stiamo pensando ad altre attività chirurgia vascolare, urologia, oculistica, servizi per la quotidianità di questo territorio a cui diamo servizi essenziali», ha detto. Un concetto ribadito anche dal sindaco di Capaccio Paestum Franco Alfieri che ha parlato della chiusura del 2013 come di «una rappresaglia politica, uno smacco alla città». L’attuale primo cittadino di Capaccio Paestum ha poi sottolineato: «L’apertura non è stato un evento arrivato a due mesi dalle elezioni, ci si lavora dal 2017 e quello di oggi è solo un primo passo».
A fargli eco il sindaco di Agropoli Adamo Coppola secondo cui il potenziamento non sarà limitato alla stagione estiva: «Oggi inizia un percorso virtuoso che ci consentirà di affrontare il futuro con maggiore fiducia», commenta. I cittadini, invece, restano perplessi e attendono che qualcosa cambi. Al momento la situazione è che rispetto a prima ci siano pochi servizi in più: un cardiologo e un rianimatore al pronto soccorso e molto personale arriva da altro ospedale o è in servizio con prestazioni sanitarie in ALPI con costi notevoli.