CAPACCIO PAESTUM. I controlli contro gli incivili e gli autori di reati ambientali arrivano dall’alto. Tolleranza zero a Capaccio Paestum dove quest’anno si è deciso di frenare fenomeni atavici come scarichi illegali e abbandono di rifiuti attraverso i droni. Una strategia, quella adottata dall’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Franco Alfieri, finalizzata ad evitare il ripetersi di episodi che aumentano durante la stagione estiva creando un danno di immagine alla città, mettendone a rischio il decoro e rischiando di determinare danni all’ambiente e alla sicurezza dei bagnanti come nel caso degli scarichi nei fiumi che lo scorso anno, in piena stagione estiva, determinarono non pochi problemi.
L’Ente ha scelto di affidarsi al team Alta Prospettiva Ricerca e Soccorso di Agropoli, di Claudio Ruocco e Giusy Cella, piloti professionisti e specializzati in attività di questo genere. Saranno loro, con sofisticati droni, a vigilare il territorio, in team con la polizia municipale diretta dal comandante Natale Carotenuto.
Il servizio di controllo è iniziato questa settimana e proseguirà quotidianamente per l’intera stagione estiva. Ogni giorno circa 14 chilometri di litorale verranno monitorati dall’alto. Ma grazie ad una innovativa tecnologia termico – spettrale di cui sono dotati alcuni mezzi, Alta Prospettiva potrà anche verificare la situazione dei corsi d’acqua: laddove dovesse esserci un’anomala variazione della temperatura potrebbe esserci il rischio di una fonte d’inquinamento e sarebbe possibile risalire fino all’origine riuscendo ad accedere anche alle zone più impervie.
I controlli saranno sia in orario diurno che notturno.
Nel mirino dei droni ci sarà anche l’abusivismo edilizio e commerciale, la prostituzione, lo spaccio di droga e la microcriminalità in generale. Riguarderanno anche il rispetto delle regole covid e in particolare i possibili assembramenti. Un modo per garantire massima sicurezza con una tecnologia di altissimo livello messa a disposizione non solo del Comune di Capaccio Paestum ma anche del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e delle forze dell’ordine operanti sul territorio, in questo caso soprattutto per attività di ricerca in aree remote.