Celle, morte Francesca Maione: no a clima da caccia al mostro

"Riponiamo piena fiducia nella attività, condotta con equilibrio e saggezza dalla magistratura vallese e nel lavoro che stanno portando avanti i tecnici nominati dalla Procura"

Di Redazione Infocilento

CELLE DI BULGHERIA. Morte di Francesca Maione. Gli avvocati della famiglia Angelo Mangieri, Sara Romanelli e Settimia Bonani replicano alle notizie riportanti stralci della memoria difensiva dell’avvocato Marica Sorrentino, legale dell’elettricista accusato della morte della giovane insieme al papà (leggi qui).
“La drammaticità della vicenda, sulla quale aleggia l’ulteriore elemento della eventuale implicazione della famiglia, ci ha sin ora imposto, in quanto difensori, l’obbligo morale di non rendere dichiarazioni ed evitare comunicati, ma è doverosa una puntualizzazione – fanno sapere – Quel che si legge, ancorché non noto alle parti interessate, cagiona ulteriore, gravissimo turbamento alla intera famiglia già fortemente provata a causa del doloroso evento. La stessa, oggi, purtroppo, si sente doppiamente vittima”.

Secondi gli avvocati Mangieri, Romanelli e Bonani “rendere noti particolari tanto delicati, a prescindere dagli aspetti di merito, potrebbe generare, altresì, un clima da “caccia al mostro” Che non Giova certamente a nessuno. Tanto più se si considera il contesto in cui la triste vicenda è accaduta, ovvero una piccola comunità cilentana, che pure si è stretta intorno alla famiglia ed al suo dolore. Una imprudenza simile potrebbe far correre il serio rischio di portare un fatto, già di per sé tragico, a conseguenze inimmaginate”.

“Riponiamo, pertanto, piena fiducia nella attività, condotta con equilibrio e saggezza dalla magistratura vallese e nel lavoro che, con diligenza e senso di responsabilità, stanno portando avanti i tecnici nominati dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania”, concludono i legali della famiglia Maione.

Condividi questo articolo
Exit mobile version