Campania, 6 milioni di fondi per il Terzo Settore

Fortini: "Saranno destinati a servizi per i nuovi bisogni del post emergenza"

Di Comunicato Stampa

L’emergenza Covid non ferma il lavoro della Regione Campania. Via libera della Giunta per 6.344.813.77 milioni di euro per il Terzo Settore.  Si tratta di fondi destinati, attraverso un bando unico di importo pari a 5.077.537,52 euro, ad organizzazioni  di volontariato e associazioni di promozione sociale per finanziare attività e interventi di sostegno in relazione ai nuovi bisogni emersi nella attuale fase post emergenziale del Covid19. Il bando introduce inoltre l’attribuzione di un punteggio premiale per il sostegno di progetti ed iniziative che siano presentati da tre o più organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale che dimostrino di saper agire nell’ottica del “fare rete”.

Una parte dello stanziamento (1.267.276.20, afferenti all’Accordo di Programma 2018) è destinata al cofinanziamento di progetti ed iniziative in graduatoria a seguito della pubblicazione dell’Avviso pubblico del 29/7/2019 non sovvenzionati per esaurimento delle risorse. 

In Italia sono oltre 350 mila le associazioni non profit attive nei settori dell’assistenza sociale, della sanità, della protezione civile, della cultura, dello sport e del tempo libero.

“Siamo consapevoli che la questione sociale, anche e soprattutto in questa fase post emergenziale è prioritaria per la Campania – dichiara l’assessore regionale all’Istruzione, Politiche Sociali e Giovanili Lucia Fortini – e dopo aver messo in campo misure di sostegno agli studenti e alle famiglie, alle fasce deboli, dai pensionati ai disabili, non potevamo lasciare sole le associazioni del Terzo Settore che non si sono fermate neanche durante l’emergenza sanitaria, erogando servizi alle persone in difficoltà: anziani, minori, persone con disabilità. Servizi che sono essenziali per le famiglie, che garantiscono in quota parte il welfare del nostro Paese contribuendo alla tenuta sociale ed economica  e che saranno indispensabili anche per quei “nuovi fragili” generati dall’epidemia Covid19”.

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