Parlare oggi di Giustizia su un Giornale online, diventa problematico e pericoloso, problematico perché interpretare la parola Giustizia per spiegarla praticamente ai lettori, i quali non vogliono perdersi in astrusi ragionamenti, è molto complicato, pericoloso, poi, perché chi si accosta a questo difficile tema, sul quale si fonda il vivere civile, rischia di toccare corde politiche che devono restare mute per l’indipendenza della testata giornalistica e per l’Editore, il cui compito è quello di informare correttamente i lettori.
I lettori, che mi auguro siano moltissimi, vogliono essere più informati concretamente in fatto di casistica che in teoria, operazione altrettanto difficile perché i casi nell’amministrazione della Giustizia sono molteplici in ognuna delle branche in cui si divide la Giurisdizione, penale, civile, amministrativa con tutte le loro varie sottoclassi e per essere chiari ed esaurienti in ognuna di queste materie occorrerebbe l’intervento di specialisti che affrontino casi concreti e poiché questa non è e non vuole essere una rubrica, cercherò di dare qualche informazione di carattere generale. Da Avvocato devo subito affermare che , degli Avvocati non bisogna fidarsi, sia ben chiaro non perché essi siano poco seri, ma perché la soluzione offerta da un Avvocato in un caso concreto potrebbe essere diversa da quella che è nel pensiero del Giudice che l’affronta dal proprio punto di vista, considerato che le decisioni dei giudici di oggi , son diverse da quelli di ieri, una volta infatti ogni caso veniva esaminato diversamente da un altro che pure appariva simile. Quando c’era il famoso “latinorum” si diceva: “tot capita, tot sententiae” che non significava, tutto capita nelle Sentenze, come argutamente traduceva qualche Avvocato burlone, ma significava che ogni giudice giudica con la propria testa, quindi più giudici, più possibilità di sentenze diverse. Oggi, purtroppo ciò non accade più, perché il “latinorum” dopo tanti secoli di Civiltà Giuridica è stato messo da parte e qualcuno ha pensato che sarebbe stato meglio uniformarsi al sistema inglese che non si basa sull’esame di ogni singola situazione che nella sua singolarità presenta sfaccettature diverse, perché diversi sono gli uomini e quindi diversi sono le pulsioni che portano l’uomo all’azione , ma che si fonda sull’adozione di una decisione, simile a quelle che sono state prese in casi simili a quello che in quel momento il Giudice deve decidere, senza che lo stesso perda tempo nell’esaminare analiticamente il fatto. Naturalmente, tutto ciò, detto per sommi capi, in riferimento allo spazio che un Giornale online esige che si occupi e tutto ciò per dire e per consigliare:” non andate dall’Avvocato dopo aver agito, ma andateci prima di agire, perché se avete fiducia del vostro Avvocato, che sicuramente vi consiglierà bene, vi troverete fuori dai guai, se viceversa ci andate dopo dovrete abituarvi all’idea che sarà necessario fidarsi di un Giudice che non conoscete e allora potrebbe essere un guaio, perché “tot capita, tot Sententiae” cioè: Tutto capita nelle Sentenze quando i casi non sono esaminati con scrupolo e coscienza.
Francesco Russo.
Francesco Russo, Avvocato penalista cilentano, ma che ha esercitato la professione a Napoli per ben oltre quantant’anni, ritornato nel suo Cilento vive da “Cincinnato” occupandosi di Storia, linguistica e tradizioni della propria terra.