Ottati esempio di inclusione: Nadia e Ruba ottengono la licenzia media

Arrivate dall'Africa nel 2017 dalla Libia, le due immigrate hanno dato prova di coraggio e determinazione nell'affrontare gli studi

Di Katiuscia Stio

OTTATI. Il centro alburnino festeggia Ruba e Nadia promosse a pieni voti. Le due “figlie” della comunità ottatese con tenacia, volontà e sacrificio hanno ottenuto la licenza media presso l’Istituto Comprensivo “Matteo Ripa” con sede a Eboli.
Nadia, 27 anni, ha tre bambini piccoli e con il marito è arrivata dal Marocco nel piccolo paese alle pendici del monte Panormo ad agosto del 2017, durante la loro fuga dalla Libia le hanno ucciso un bambino. Ruba, invece, ha due bambini e un terzo in arrivo. Ha 25 anni e insieme al marito dalla Siria arriva nel gennaio 2019.

«Gli occhi lucenti di chi ha sofferto a lasciare la propria terra per migliorarsi. Il sorriso splendente di chi ce l’ha fatta! Complimenti a Ruba e Nadia per il traguardo raggiunto a pieni voti. Che sia il primo di una lunga serie!» sono le parole del sindaco di Ottati, Elio Guadagno che a nome dell’intera comunità gioisce per le due giovani donne.

Sono cinque le famiglie che Ottati ha accolto grazie al progetto Sprar del comune gestito dal Consorzio La Rada. «Sono persone veramente fantastiche – dice il sindaco – abbiamo avuto la fortuna di accogliere persone perbene che si sono integrate e che hanno da subito mostrato grande riconoscenza per questa nuova opportunità, una vita migliore per loro e i propri figli».

Le due giovani donne si sono fatte notare per la grande determinazione. Basti pensare che Nadia, proveniente da un piccolo villaggio marocchino, non ha mai studiato, è partita da zero, spinta da una grande voglia di riscatto. «Io voglio studiare!» ripeteva spesso e tutte le volte che la fatica si faceva sentire.

Ruba, diplomata al Conservatorio, con grandi capacità empatiche e cognitive ha dato grande prova di sé in un contesto completamente nuovo. «Tra le due è nata una sana competizione che ha permesso ad entrambe di non mollare mai– racconta la coordinatrice de La Rada Claudia MitidieriEboli non è propriamente dietro l’angolo per chi viene da Ottati. Hanno tre volte a settimana preso l’autobus, dovuto gestire i cinque bimbi piccoli, poi l’emergenza covid-19 le ha portate ad adattarsi alla Dad, già difficile in sé. Ma è stato grazie al lavoro dell’intera squadra, mediatori culturali, insegnante di Italiano e supporto dell’equipe di Ottati che il traguardo è stato raggiunto. Ruba è stata bravissima, ma Nadia, per via della sua non scolarizzazione iniziale, è stata davvero straordinaria».

Nadia vuole continuare a studiare e presto inizierà un corso da Osa, mentre le capacità di Ruba saranno indirizzate verso la mediazione culturale. Ottati scrive una bella pagina di inclusione e condivisione come altri centri del territorio.

E’ il caso di Piaggine, dove va avanti il progetto Sprar in collaborazione con il Consorzio La Rada. Il centro cilentano ha dato il benvenuto a due giovani donne: Fatima 22 anni (Nigeria), attesa di un bambino, e Loveth, 26 anni (Nigeria), madre di Destiny, 3 anni, nato in Libia e arrivato in Italia a pochi giorni dalla nascita.
Entrambe hanno ottenuto lo status di rifugiato e faranno parte del progetto Piaggine Accoglie.

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