CASTELLABATE. “Occupazione abusiva dello specchio acqueo per l’ormeggio di unità da diporto e occupazione abusiva di suolo demaniale”. Queste le accuse mosse dagli uomini della Capitaneria di Porto che nella giornata di ieri hanno provveduto alla rimozione forzata e a sanzionare i natanti presenti presso il porticciolo delle Gatte, a Santa Maria di Castellabate.
L’attività dei militari era stata già posta in essere lo scorso anno con il coordinamento della Procura di Vallo della Lucania e si è ripetuta quest’anno.
Sequestri alle Gatte, le polemiche
Stavolta, però, non è mancato malcontento. Alcuni cittadini avevano da anni lì il loro gozzo e hanno visto portarselo via. “Potevano avvisarci prima, lo avremmo rimosso autonomamente”, dice uno di loro. Stesse perplessità le ha mostrate anche l’assessore Costabile Nicoletti che ha voluto esprimere il suo disappunto per l’attività posta in essere ieri dagli uomini della guardia costiera.
“È mio solito apprezzare ed applaudire lo straordinario lavoro che le forze dell’ordine quotidianamente svolgono nel nostro territorio al fine di debellare, contrastare e punire chiunque mette in atto azioni irrispettose della legge. – dice – Ma non comprendo e non capisco la rimozione forzata dei pochi gozzi presenti nell’area antistante il Porticciolo delle Gatte, da decenni ho sempre visto il loro stazionamento come elementi di arredo che raccontavano la storia della nostra marineria, mai un pericolo o un abuso”.
E aggiunge: “Qualora, tutto ciò non poteva considerarsi storia o bellezza, bastava predisporre un avviso bonario con termine di 48 ore invitando i legittimi proprietari allo spostamento. Tutti avrebbero provveduto all’immediato spostamento senza se e senza ma“.
“Anche le leggi possono essere applicate nel rispetto della storia e delle tradizioni”, conclude.