Arpac ha completato i controlli cosiddetti “pre-stagionali” sulla qualità delle 328 acque di balneazione in cui è suddiviso il litorale campano. Quest’anno il monitoraggio, normalmente svolto a partire da aprile, è stato avviato lo scorso 25 maggio a causa dell’emergenza Covid-19, sulla scorta delle indicazioni del Ministero della Salute e dei provvedimenti della Regione Campania per il contenimento della pandemia.
«La situazione della balneabilità in Campania», spiega la referente Arpac per le acque di balneazione, Emma Lionetti, «rispecchia al momento, con poche variazioni, quanto indicato dalla Deliberazione di Giunta Regionale n. 680 del 30 dicembre 2019, in cui sono elencate le aree di qualità “scarsa” e dunque da interdire alla balneazione ai sensi della normativa vigente. In questo provvedimento, la costa contraddistinta da acque di qualità scarsa rappresenta circa il 3% del totale della costa monitorata dall’Agenzia».
Tra le principali variazioni rispetto al passato si segnalano i passi avanti fatti registrare nel Golfo di Policastro.
Il prelievo favorevole effettuato nell’area denominata “Lungomare di Sapri“, ha consentito di riammettere alla balneazione quest’area, precedentemente classificata come “scarsa”, adesso considerata di “Nuova classificazione”, dopo che l’amministrazione comunale ha avviato la procedura di riammissione documentando alla Regione le azioni di risanamento per il recupero ambientale.
Era questa l’unica criticità segnalata negli oltre 100 chilometri di Costa cilentana, tutti con classificazione “eccellente”, ad eccezione di Ponte di Ferro e Torre di Paestum nel Comune di Capaccio Paestum, la Calanca a Camerota, Scario a San Giovanni a Piro e Cammarelle a Sapri. Qui la valutazione è comunque “Buona”.
«Così come prevede la normativa», spiega Lucio De Maio, dirigente della Unità Operativa “Mare” dell’Agenzia, «dopo aver completato i prelievi pre-stagionali stiamo tornando in tutti i punti già monitorati, per i prelievi di routine del mese di giugno, e poi torneremo una volta al mese fino alla fine della stagione balneare. Quest’anno, causa pandemia, siamo partiti con ritardo, ma non appena lo hanno consentito le disposizioni delle autorità competenti, abbiamo mobilitato la nostra flotta per consentire che anche quest’anno la stagione balneare si svolga nel rispetto delle norme di tutela sanitaria dei bagnanti».
«I controlli pre-stagionali», osserva il direttore generale Arpac Stefano Sorvino, «hanno sostanzialmente confermato il quadro, ampiamente positivo, già noto. La elevata qualità delle acque di balneazione campane è ulteriormente attestata dalle recenti riabilitazioni di alcuni tratti precedentemente classificati come “scarsi”, tuttavia resta la necessità di seguire con attenzione alcune situazioni locali di inquinamento, anche di brevissima durata, in aree di consueto balneabili».