Il Sant’Egidio Femminile in questa annata calcistica ha disputato il torneo di Serie C. La società salernitana, capeggiata dal presidente Alba Albanese, era inserita nel gruppo D dove si è distinta piazzandosi al terzo posto finale. Nove vittorie, sei pareggi, e tre sconfitte hanno portato l’undici gialloblu ai vertici del proprio raggruppamnento. Abbiamo raggiunto, per conoscere meglio il team guidato dal tecnico Valentina De Risi, Palma Polito, portierie classe 1990 originaria di Padula, al suo primo anno al Sant’Egidio.
Come ti sei avvicinata al mondo del calcio ? Quali esperienze hai maturato prima di questa stagione disputata con il Sant’Egidio femminile?
Per l’approccio al mondo del calcio importante è stata la mia famglia. Sono cresciuta, in pratica, con due cugini maschi e con un padre innamoratissimo di questo sport. Quando, a Padula, è nata una scuola calcio anche per le ragazze mia madre mi ha iscritta prontamente. Sono una calciatrice classe 1990 e gioco dal 2003. Diciamo che sino al 2016 ho calcato i campi a pieno regime, poi ho leggermente rallentato per motivi di studio. Ho vestito inizialmente la maglie del Padula, che aveva una squadra che abbracciava il territorio di Alburni, Golfo di Policastro e Vallo di Diano. Sono passata, poi, ad Arienzo, in provincia di Caserta, dove ho vinto un campionato, Benevento, in Serie B, e Dream Team.
Con il Sant’Egidio femminile avete disputato un buon campionato, ai vertici del raggruppamento. Soddisfatte della stagione? Quali erano gli obiettivi a inizio torneo?
Si abbiamo disputato un campionato di spessore. Forse in alcune partite si poteva fare qualcosina in più, abbiamo perso punti alla portata per strada. Forse per ambire ai primissimi posti occorreva una rosa leggermente più lunga, ma la terza piazza la reputo sostanzialmente giusta. La società mirava a fare meglio degli ultimi anni, ed in sostenza ha centrato l’obiettivo. In particolare posso dire di aver notato che al nostro ingresso in campo nessun avversario ci sottovalutava. Siamo un bel gruppo ed alcune ragazze possono puntare a fare bene.
A livello personale che stagione è stata? Quale momento ricorderai di questa annata calcistica?
Da un anno sono al servizio del Sant’Egidio Femminile. Ho sposato il progetto grazie ai buoni rapporti che ho con il mister De Risi a quale serviva un’alternativa di esperienza tra i pali. E’ stato un campionato nel quale ho avuto un ruolo di aiuto e supporto alle più giovani, una piccola chioccia. In questo importante è stato il supporto del capitano Olivieri. I ricordi di questa stagione sono sicuramente due, quelle disputate con il Lecce. Nel match d’andata affrontammo una gara da squadra vera, con grande sacrificio ed astuzia. Al ritorno, invece, ci fu un pizzico di sfortuna e, nonostante una prestazione maiuscola, la palla non entrò.
Ci parli un poco della vostra squadra? Chi sono i perni di società e staff tecnico?
Il presidente del Sant’Egidio Femminile Alba Albanese si è affidata a due allenatrici davvero importanti. Avere a disposizione la professionilità e la competenza di Valentina De Risi e Giulia è un grandissimo punto di partenza. La nostra è una rosa costuita con un mix giusto di freschezza ed esperienza. Il nostro spogliatoio è stato da sempre unito e con regole precise, utili alle giovani leve. Il capitano Olivieri, poi, è un esempio per tutti: come atleta e persona. In tanti anni di calcio femminile è quella che reputo per atteggiamenti una vera professionista. Non so quale sarà il mio futuro ma alle ragazze faccio un grosso imbocca al lupo e cercherò di seguire di sicuro.
Il mondo del calcio femminile sta negli ultimi anni diventando sempre di più una realtà. Concordi, noti un aumento di interesse anche nel nostro territorio?
Si esiste un aumento di interesse negli ultimi anni, che spero non sia solo di passaggio. Spero che questo continui sino a raggiungere i livelli che da anni esistono in ambito maschile. Mi auguro che anche nel nostro territorio, ed in tutta la provincia di Salerno, aumenti l’interesse generale e in particolare quello da parte delle ragazze. Questo dovrebbe essere, poi, accompagnato dal supporto di aziende e strutture sportive adeguate. Sogno, inoltre, che nel prossimo Mondiale la nostra Nazionale possa fare davvero bene, meglio ancora di quanto visto in Francia. La mia speranza è anche quella di vedere atlete del Sud Italia che possano giocare in massima serie e vestire la maglia azzurra.