VALLO DELLA LUCANIA. La questione dell’autovelox di Vallo della Lucania finisce sul tavolo della Corte dei Conti.
L’ex consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Pietro Miraldi, ha annunciato un esposto “affinché si accerti se vi siano responsabilità e sperpero di danaro pubblico”.
Ieri, infatti, il box posizionato due anni fa sulla Cilentana tra gli svincoli di Vallo e Pattano, destinato a contenere l’apparecchio per il controllo della velocità, è stato coperto e presto verrà rimosso. Ora c’è chi chiede di indagare sulla vicenda e soprattutto sui suoi risvolti economici.
Autovelox di Vallo della Lucania: introiti previsti per 4 milioni
L’amministrazione comunale di Vallo della Lucania aveva programmato di incassare solo per i primi due anni di attivazione dell’autovelox quasi 4 milioni di euro. Invece non è mai arrivata l’autorizzazione dell’Anas che permettesse di metterlo in funzione.
Tuttavia il box in cui l’apparecchio doveva essere installato era rimasto al suo posto, determinando timori tra i tanti automobilisti che nell’avvistarlo rallentavano. Un rischio anche per la sicurezza insomma.
Le polemiche
Sull’autovelox di Vallo della Lucania non sono mancate polemiche in questi anni: oltre a quelle politiche anche l’associazione Noi Consumatori lo aveva etichettato come una macchina per fare soldi, come quelli presenti in altre località.
Ad oggi sulla Cilentana non sono presenti altri autovelox fissi: anche quello di Agropoli è stato disattivato per carenza di autorizzazione. Restano i controlli mobili effettuati a Rutino e a Vallo della Lucania stessa. L’amministrazione comunale del centro cilentano nel luglio scorso aveva programmato anche di posizionare un misuratore di velocità nella frazione Massa (leggi qui).