Deposito di fuochi d’artificio a Teggiano: “niet” della conferenza di servizi

Dopo i comuni anche la conferenza di servizi dice no ad un deposito destinato a contenere circa 300 tonnellate di fuochi d'artificio

Di Filippo Di Pasquale

TEGGIANO. Un deposito destinato a contenere oltre 300 tonnellate di fuochi d’artificio. Questa la proposta che nel gennaio scorso era balzata sulle cronache destando non poche perplessità tra i residenti di Teggiano e del Vallo di Diano considerato che si tratta di un sito, quello individuato per realizzare il deposito, al confine con Atena Lucana, Sala Consilina, Sant’Arsenio, San Rufo e San Pietro al Tanagro.
Esso doveva sorgere in località Cortacciuoli, nella parte bassa del paese, una zona a vocazione prevalentemente agricola e in parte industriale.

La richiesta della licenza edilizia per la realizzazione del deposito con annessi uffici e servizi era stata presentata al Comune di Teggiano da parte di una ditta siciliana.

A decidere una conferenza di servizi che ha ora posto un veto sulla realizzazione di un deposito di fuochi d’artificio. Diverse le ragioni: innanzitutto la destinazione agricola dell’area, ma anche i limiti all’edificabilità del territorio che “deve essere solo di natura agrico-silvo-pastorale”.

Ma non solo: la quantità di esplosivo che dovrebbe contenere il deposito risulterebbe notevole tanto da rappresentare un rischio per strutture vicine. “Niet” da parte della conferenza di servizi, quindi, che segue quello dei sindaci dei comuni siti a ridosso dell’area.

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