Calcio femminile: Angelica Parascandolo, una valdianese da 3 anni in Serie A

Angelica Parascandolo gioca in Serie A con il Pink Bari. La punta, classe 2000 originaria di Buonabitacolo,si è tolta già tante soddisfazioni in carriera

Di Christian Vitale

Il mondo del calcio femminile sta attirando, ormai, sempre di più le attenzioni di stampa e appassionati. Tanta visibilità è stata concessa, in particolare alla massima serie rosa, dove diverse partite sono state trasmesse, ad esempio, in diretta su Sky Sport. Da tre stagioni in Serie A milita il club pugliese del Pink Bari, società cara al presidente Alessandra Signorile. Nella formazione, guidata dal tecnico Cristina Mitola, milita da quattro anni Angelica Parascandolo, attaccante classe 2000 nata a Polla. La punta, originaria di Buonabitacolo, si è tolta la soddisazione di vincere un torneo di Serie B, nel 2017 e quello Primavera nel 2018. Nello stesso anno la Parascandolo debutta, andando anche in rete, in massima serie semper con il team pugliese.

Come si è avvicinata a questo sport Angelica Parascandolo, quali sono state le tue esperienze precedenti a questa stagione disputata con il Pink Bari?

In realtà non c’è stato un evento in particolare o qualcuno che mi abbia trasmesso questa passione. Direi che sono nata per giocare a calcio. Ho iniziato all’età di 6 anni, in una scuola calcio con i ragazzi. All’età di 14 anni ho esordito con la squadra femminile del Napoli Dream Team in serie B dove ho trascorso un anno per poi arrivare nella Pink. Con il club pugliese gioco da tre anni in Serie A.

Che campionato è stato per voi? Quali erano gli obiettivi a inizio della stagione?

È stata una stagione molto intensa e complicata. Il livello generale della Serie A di calcio femminile sta crescendo, ormai, di anno in anno e per questo siamo rimaste molto soddisfatte comunque di ciò che abbiamo fatto. Il nostro obiettivo primario era la salvezza che stavamo centrando sul campo prima dello stop delle attività.

Per Angelica Parascandolo è stata una stata una stagione complicata per via di un brutto infortunio. Quanto tempo resterai ancora ai box?

Purtroppo a causa di un infortunio al ginocchio non ho potuto disputare, in pratica, questa stagione. Posso dire di essere più che soddisfatta dell’operato delle mie compagne, di quello dello staff e della società del Pink Bari. L’infortunio che ho avuto mi terrà ancora ferma per almeno 5/6 mesi. Il mio ritorno in campo, quindi, slitterà, con tutta probabilità, agli inizi del 2021.

Esordio in massima serie seguito dalla prima rete, stage in Nazionale, tutto dopo il tuo primo titolo, il campionato di Serie B. Che ricordi ha di quel successo?

Durante il mio percorso nel calcio femminile posso dire di aver raggiunto numerosi ed emozionati traguardi che non potrò mai dimenticare.
Il primo anno con la maglia della Pink è stato indimenticabile. Eravamo in Serie B ed il nostro obiettivo era di classificarci come prime, quindi di conquistare la massima serie. La nostra rivale in assoluto era la Roma, con la quale a fine campionato ci siamo ritrovate a pari punti in vetta alla classifica. Così dovevamo giocarci la Serie A con uno spareggio contro le giallorosse.
È stata una finale molto combattuta ed emozionate. Abbiamo vinto ai calci di rigori. Oggi dopo 3 anni quando guardo i video e le foto riguardanti lo spareggio ho ancora i brividi.
È stata un’emozione unica, difficile da descrivere.

Oltre alla vittoria di un torneo di Serie B vanti uno storico titolo di un campionato Primavera. Anche li avete affrontato un percorso niente male giusto?


Si, un altro traguardo indimenticabile è, senza dubbio, la vittoria del campionato Primavera. È stata un’impresa vera e propria. La Pink non era la favorita data la presenza di grandi squadre di calcio femminile come la Res Roma, Fiorentina e la Juventus. Sinceramente all’inizio non ci aspettavamo di arrivare in finale ma dopo aver eliminato la Res Roma, campionesse in carica, ci abbiamo creduto fortemente tanto da eliminare anche la Fiorentina in semifinale. Nella finale abbiamo incontrato la Juventus. Nel primo tempo eravamo sotto di due gol. Tutti ci davano già per spacciate ma dopo l’intervallo è iniziata la nostra impresa. Al novantaquattresimo, dopo aver pareggiato, arrivò il nostro gol vittoria. Al triplice fischio eravamo tutte incredule ma nello stesso tempi felici come non mai. A stento abbiamo realizzato di esserci aggiudicate il titolo di campionesse d’Italia. Anche questo traguardo è stato incredibile e ricco di emozioni indimenticabili. La Pink è stata la prima squadra meridionale a vincere una finale di scudetto Primavera.

Sei arrivata giovanissima nella massima serie. Quale ambizioni e sogni hai per il futuro calcistico?

Non mi pongo limiti o traguardi da raggiungere. La mia ambizione più grande è, di sicuro, quella di arrivare più in alto possibile nel calcio femminile con la maglia della Pink. Uno dei miei più grandi sogni è quello di disputare un Mondiale con la maglia della nostra Nazionale.

Secondo Angelica Parascandolo è aumentato il livello e l’attenzione generale da quando tanti club blasonati disputano la massima serie?

Si, fortunatamente anno dopo anno il calcio femminile ha visto numerosi e importanti miglioramenti sia nel seguito generale che dal punto di vista tecnico. Importante resta, soprattutto, il Mondiale delle azzurre in Francia, che ha portato tutti a seguire il nostro movimento. Le persone che non erano attirate dal calcio femminile si sono ricredute e l’attenzione generale è andata sempre crescendo. Questo gioverà sicuramente per la crescita del nostro sport.


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