AGROPOLI. Con l’avvio della fase3 ripartono i cantieri sul territorio. Da palazzo di città esaltano la nuova rotonda che sorgerà in località Marrota ma ci sono opere ben più importanti che hanno preso il via.
E’ il caso del restyling del porto e dell’avvio del cantiere che porterà a realizzare l’isola ecologia a Malagenia.
Le opere avranno un costo di circa 118 mila euro e saranno sostenute dalla Sarim, ovvero la società che gestisce il servizio di raccolta rifiuti sul territorio.
L’Ente, invece, si è limitato a dare la disponibilità del sito, acquistato negli anni scorsi.
L’importanza dell’isola ecologica
Per molti l’isola ecologica è un intervento strategico di grande rilevanza considerato che darebbe alla città un’area di cui è attualmente è sprovvista.
Qui i camion della nettezza urbana potrebbero sostare e procedere al trasferimento dei rifiuti dai camioncini che effettuano la raccolta porta a porta ai mezzi che li trasferiranno in discarica.
Ma non solo: con l’apertura di un’isola ecologica, infatti, sarebbe anche possibile avere un punto di riferimento per gettare gli ingombranti sia per i privati cittadini che per i cosiddetti “svuotacantine“. Si potrebbe in questo modo limitare il fenomeno dell’abbandono della spazzatura in strada.
Le polemiche
Ma la realizzazione di un’isola ecologica in località Malagenia è stata accompagnata fin dall’inizio del suo iter da non poche polemiche e l’avvio dei lavori ha fatto si che le critiche riprendessero vigore.
I cittadini della zona, infatti, temono che l’isola ecologica si tramuti in una discarica a cielo aperto. “Ci ritroveremo a respirare veleno, diamo inizio ad un altro presidio”, dice qualche cittadino.
Residenti della località periferica agropolese e forze politiche avevano ampiamente criticato sia le modalità di scelta e acquisto del terreno di località Malagenia (leggi qui) sia l’ubicazione dell’isola ecologica poiché nelle vicinanze sono presenti attività industriali e abitazioni.Ma non solo: nel terreno passano anche le tubazioni dell’acquedotto.
I ricorsi
Il caso è finito anche sul tavolo della giustizia amministrativa, in seguito ad un ricorso presentato dal confinante Comune di Ogliastro Cilento. Di fatto, però, nulla ha ostacolato l’iter per realizzare l’isola ecologica. Ma i residenti non si arrendono a questa idea.