«La spiaggia libera resta tale, seppur regolamentata secondo quanto predisposto nell’ordinanza n.50 della Regione Campania firmata dal governatore Vincenzo De Luca». Lo ha detto Mario Salvatore Scarpitta, sindaco di Camerota, nel corso dell’incontro pubblico che si è tenuto oggi, mercoledì 3 giugno, all’interno del centro sociale polifunzionale di via Sirene. «Non abbiamo mai messo cancelli e mandato via qualcuno dalla spiaggia libera e non lo faremo di certo ora. Siamo nel bel mezzo di un’emergenza sanitaria mondiale, questo è bene ribadirlo sempre, anche se ne stiamo uscendo piano piano fuori. Non dobbiamo dimenticare che questa non sarà la solita estate per i motivi che ognuno di noi conosce – ha continuato il primo cittadino rivolgendosi agli operatori turistici ma anche ai tanti cittadini che hanno risposto in modo fattivo alla convocazione -. Camerota nel 2019 è stata prima per presenze in provincia di Salerno, superando anche il capoluogo di provincia, e terza in Regione Campania, solo dopo Napoli e Sorrento. Il nostro litorale balneabile è molto esteso e la spiaggia libera è stata quantificata in oltre 40 mila metri quadri. Nessuno come noi in Cilento, questo per farvi capire anche meglio le difficoltà di gestione che ci sono».
All’incontro era presente l’assessore al Turismo Teresa Esposito, la consigliera al Commercio Giuseppina Cammarano e la dottoressa Antonietta Coraggio, responsabile dell’Ufficio Tecnico e del Demanio. Proprio l’architetto ha precisato che «si sta portando avanti un lavoro certosino di mappatura delle spiagge, differenziando il litorale libero da quello in concessione con colori differenti. Bisogna capire con certezza dove c’è la possibilità di poter affidare, solo ed esclusivamente per l’estate 2020, un ulteriore tratto di spiaggia libera in concessione alle strutture balneari».
«Escluderei fin da subito le spiagge del paese, da sempre preferite dai residenti e dove la spiaggia libera non è poi così estesa – ha aggiunto il sindaco Scarpitta -. Quindi Lentiscella, Marina delle Barche e Calanca, lungo queste spiagge non abbiamo la possibilità di aiutare gli stabilimenti balneari. Al Mingardo, invece, dove la spiaggia libera è molto estesa, c’è la possibilità di affidare qualche tratto ai privati ma in cambio di un aiuto concreto». L’idea dell’amministrazione comunale di Camerota, infatti, è quella di dar vita ad un baratto amministrativo. «Attorno al comparto balneare ruotano centinaia di posti di lavoro e un indotto non indifferente. Abbiamo il dovere di aiutare tutti, fin dove le nostre possibilità ce lo permettono. I lidi balneari manifesteranno il proprio interesse per ottenere, solo per quest’estate, è bene sottolinearlo ancora, un allargamento della spiaggia in concessione. L’ufficio Tecnico valuterà le domande e dove sarà possibile, permetterà quanto previsto anche dal Dpcm del Governo e dall’ordinanza regionale n.50, cioè ampliare le concessioni per evitare assembramenti, garantire il distanziamento e garantire un numero di postazioni per ogni lido che si avvicina a quello della scorsa estate – ha spiegato Scarpitta -. Il titolare dello stabilimento che accetta il baratto amministrativo, dovrà garantire a sua volta la pulizia e la sicurezza della spiaggia libera adiacente, nonchè l’utilizzo dei servizi igienici ai fruitori dell’arenile libero».
Nel frattempo che il piano venga ultimato e che la spiaggia libera venga finita di essere mappata e successivamente messa in sicurezza secondo quanto stabilito dalla Regione, il sindaco, ormai da diversi giorni, ha emanato un’ordinanza per regolamentare l’accesso al litorale libero attraverso le regole che tutti conosciamo.
Intanto il Comune di Camerota è in contatto con l’ente Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Molte spiagge del litorale di Camerota, infatti, ricadono in zone Sic (sito interesse comunitario) pertanto il Parco, nei prossimi giorni, dovrebbe stanziare dei fondi, a favore dei comuni costieri del Cilento e quindi anche di Camerota, che potrebbero essere utilizzati per garantire il servizio di vigilanza, attraverso organismi di protezione civile o guardie ambientali, lungo le spiagge libere.
«Le stesse spiagge libere saranno suddivise in spazi di circa 12 metri quadri ciascuno che saranno al servizio dei turisti e dei cittadini – ha continuato il sindaco -. Poi, insieme all’assessore al Turismo e al delegato all’Innovazione Tecnologica Domingo Ciccarino, stiamo valutando di monitorare il tutto attraverso un’app. In sostanza: le spiagge libere restano tali ma regolamentate perchè al loro interno devono essere garantite e rispettate una serie di norme previste da organi di controllo sovracomunali; le strutture balneari, ove è possibile, avranno la possibilità di chiedere l’allargamento della propria concessione, a patto che diano un aiuto concreto nella gestione della vicina spiaggia libera».