È ripartito in Campania il monitoraggio delle acque di balneazione. Arpac ha avviato i prelievi a tutela della salute dei bagnanti, nel quadro del decreto legislativo 116 del 2008 che impone, per determinare la balneabilità, di controllare i parametri microbiologici Escherichia coli ed Enterococchi intestinali, indicatori di contaminazione fecale.
Il primo ciclo di controlli, definito pre-stagionale, normalmente svolto a partire dalla metà di aprile, è stato rimandato quest’anno sulla scorta delle indicazioni del Ministero della Salute, a causa dell’emergenza Covid-19.
In seguito all’ordinanza n. 50 dello scorso 22 maggio del Presidente della Giunta Regionale, che ha consentito la riapertura degli stabilimenti balneari e la fruizione delle spiagge libere, seppure nel rispetto di una serie di prescrizioni per il contenimento della pandemia di Covid-19, l’Agenzia ha immediatamente impegnato l’intera sua flotta navale, composta dal battello oceanografico Helios e da altri sei mezzi nautici.
Intensificando il calendario dei prelievi, entro la prima settimana di giugno Arpac ha programmato il completamento dei controlli pre-stagionali sui circa 480 chilometri di costa monitorati dall’Agenzia, suddivisi in 328 acque di balneazione. Dalla seconda settimana di giugno alla fine di settembre Arpac ha in programma di svolgere il consueto calendario di controlli mensili per ogni area monitorata.
La balneabilità delle acque è stata definita dalla Deliberazione di Giunta Regionale n. 680 del 30 dicembre 2019, che attribuisce, così come previsto dalla norma, una classe a ciascuna delle acque di balneazione campane sulla base dei risultati del monitoraggio svolto da Arpac nei quattro anni precedenti.
«L’emergenza sanitaria», dichiara il Commissario straordinario Arpac Stefano Sorvino, «pone una serie di sfide per le attività dell’Agenzia in ambito marino. Anche nella cosiddetta Fase 1 abbiamo continuato a lavorare con la nostra flotta, anche in collaborazione con le Forze di polizia ambientale, ad esempio per le attività svolte con il supporto della Guardia costiera per indagare sulla qualità delle acque in prossimità della foce del Sarno.
Con le dovute cautele a tutela della sicurezza degli operatori, abbiamo ora riattivato anche il monitoraggio delle acque di balneazione, un impegno notevole se si pensa che l’anno scorso abbiamo prelevato più di 2500 campioni lungo la costa campana».