Accetta: Assistenti civici? Meglio sostenere la protezione civile

Il pensiero del presidente della Comunità Montana Vallo di Diano

Di Ernesto Rocco

“In merito alla questione del reclutamento di cittadini e cittadine italiani su base volontaria per compiti di assistenza ai Comuni nella gestione della fase II dell’emergenza COVID 19 mi sento di condividere, a nome mio e dell’Ente che rappresento, le parole del presidente del Comitato Nazionale del Volontariato di protezione civile Dott. Patrizio Losi che ha espresso profonda preoccupazione per quanto il Ministero per gli Affari Regionali e l’ANCI si accingono a fare”. A dirlo Raffaelle Accetta, presidente della Comunità Montana Vallo di Diano.

“Condivido la preoccupazione di avere, in una fase così delicata, personale non formato per compiti cosi specifici – aggiunge – Ritengo, inoltre, che i volontari di Protezione Civile stanno già svolgendo questo ruolo collaborando in maniera armonica con le amministrazioni comunali. A questo proposito vorrei ringraziare per il prezioso lavoro svolto tutti i volontari di protezione civile del nostro territorio. Nel periodo della quarantena hanno lavorato senza sosta svolgendo azioni di informazione presso la popolazione dei Comuni del Vallo di Diano con la divulgazione di messaggi vocali, hanno assistito gli anziani delle nostre comunità garantendo loro assistenza domiciliare con consegna di spesa a domicilio ed altre mansioni, si sono, inoltre, occupati del ritiro e distribuzione dei dispositivi di protezione individuali e dei farmaci. Grazie a nome di tutta la collettività valdianese”.

“La Comunità Montana, inoltre, con l’attivazione della funzione associata di protezione civile e in qualità di sede COM ( centro Operativo Misto) ha attivato i COC comunali. La Protezione Civile è quindi un bene da preservare e lo sono ancora di più i volontari – osserva Accetta . E’ necessario rafforzare le loro funzioni ed è quanto faremo grazie al finanziamento previsto dalla Strategia Nazionale aree interne Vallo di Diano che presto sarà attuato denominato “ Territorio Sicuro” attraverso cui ai normali scenari di rischio territoriali ( sismico, idrogeologico, incendi boschivi) si aggiungerà anche quello epidemiologico”. “Auspichiamo, quindi, che il ruolo di assistenza alla popolazione e supporto alle strutture dei Comuni del Vallo di Diano possa essere svolto dai volontari di protezione civile”, conclude

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