Melany Petraglia è una calciatrice, originaria Buonabitacolo, che ha vestito, in stagione, la casacca del Pomigliano. Il team campano, caro al presidente Raffaele Pipola, ha dominato il gruppo D di Serie C, avviandosi verso la promozione in B, grazie ad un ruolino di marcia impressionante. Sedici vittorie e due pareggi, senza alcuna sconfitta, per l’undici guidato dall’ allenatore Vittorio Esposito, sino allo stop delle attività agonistiche. Abbiamo raggiunto, cosi per qualche battuta, Melany Petraglia, esterno alto ventiseienne che ha ben figurato nel club del Calcio Pomigliano Women.
Melany Petraglia come si è avvicinata al mondo del calcio femminile?
“La mia carriera nel calcio femminile è nata in maniera graduale. Da piccolina insieme a mio padre, grande tifoso e amante del calcio, iniziai a seguire le partite in tv dell’Inter. Mi innamorai di Luis Nazario Da Lima, Ronaldo, da quel momento questo sport è diventato sempre più parte della mia vita quotidiana. Iniziai a giocare in cortile, in piazza con i miei amici e nei tornei estivi”.
Nel recente passato hai giocato con Padula, Napoli Dream Team e Caprera che ricordi hai di quegli anni?
“Il mio percorso nel calcio femminile è iniziato proprio a Padula, prima avevo maturato, infatti, solo esperienze con i ragazzi. Con questa maglia ho legato oltre sei anni della mia vita, perciò è stata sicuramente una tappa importantissima della mia carriera. Al primo anno realizzai ben 27 reti, appena quattordicenne. Successivamente riuscii a siglare addirittura 44 marcature in un solo campionato, sempre con questa casacca. Al Dream Team, poi, sono stata una sola stagione in Serie B, prima di passare al Caprera. Ricordo con affetto ognuna di queste squadre, perchè mi riporta a momenti e persone a me care”.
Quest’anno a Pomigliano avete disputato un campionato di alto livello di Serie C. Puntavate ai vertici della classifica?
“Quest’anno a Pomigliano abbiamo fatto un grandissimo campionato grazie alla squadra allestita dal presidente Raffaele Pipola. L’intenzione della società, e dei dirigenti Biagio Seno e Federico Sito, era quella di fare bene sin da subito. Questo progetto ci ha fatto vivere fortissime emozioni. Puntavamo in alto perchè si era formato un gruppo solido e forte nelle sue individualità. Dobbiamo ringraziare uno staff di categoria superiore a mio avviso. Da Dario, preparatore dei portieri, a Pietro Diana, preparatore atletico, a Vittorio Esposito, il nostro allenatore, ad Anna Fiacco, la sua collaboratrice fidata”.
Come è andata a livello personale? Melany Petraglia è soddisfatta della sua stagione?
“Mi sono sentita da subito a mio agio sia dal punto di vista calcistico che umano. Con le ragazze, ad esempio, si è creato un fortissimo legame dentro e fuori il campo, alcune le conoscevo già, altre sono state una piacevole scoperta. Sono soddisfatta del mio operato anche se mi aspettavo qualche rete in più. Credo di aver dato il massimo, visto i compiti di sacrificio che mi sono stati richiesti, come hanno fatto del resto tutte le mie compagne. Avevamo scavato un solco importante sulle inseguitrici, questo ad avvalorare quello che di buono si è costruito. La voglia di concludere la stagione sul campo era forte, ma questo purtroppo non è potuto accadere”.
Quale sono le state, per Melany Petraglia, le gare più difficili in stagione?
“Ricordo due partite non semplicissime. Quella contro il Ludos Palermo, ad esempio, è stata una sfida molto sofferta, giocata a fine gennaio. Era la seconda di ritorno, in casa nostra, con le siciliane prime nostre inseguitrici, riuscimmo a portare a casa il risultato con il finale di 2-1. Ricordo la gioia di tutte noi al triplice fischio, disputai una gara dove mi sacrificai tantissimo ed il mister, negli spogliatoi, mi paragonò ad Eto’o. In mente ho, poi, la partita della domenica precedente in trasferta a Chieti dove arrivò la mia prima marcatura in campionato”.